La Nuova Sardegna

Sassari

Parlano le vittime

Sassari, le 24 ore di follia del rapinatore: «Me la prendo con te o con la bambina»

di Luca Fiori
Sassari, le 24 ore di follia del rapinatore: «Me la prendo con te o con la bambina»

Le tre commercianti minacciate dal 33enne di Usini arrestato dalla polizia raccontano le fasi dei tre colpi messi a segno tra lunedì e martedì con una pistola e con un coltello. A Caniga l’uomo ha terrorizzato anche una bimba di due anni. Ieri mattina il gip ha confermato la custodia cautelare in carcere

12 aprile 2024
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Sassari «Non fare movimenti bruschi, non ti conviene. Me la prendo con te o con la bambina». Nelle sue 24 ore di follia - durante le quali è riuscito a mettere a segno tre rapine a mano armata - il 33enne di Usini, arrestato mercoledì sera dalla squadra mobile dopo un’indagine lampo, è arrivato a minacciare una bimba di soli due anni che si trovava nel piccolo market di Caniga gestito dalla mamma Valentina Fois, sassarese di 30 anni.

«Quando ha minacciato mia figlia non ho capito più niente – racconta la commerciante ancora scossa per l’accaduto – l’ho affrontato e gli ho detto di prendersela con me. Nel mentre mia figlia piangeva, perché lui ha alzato la voce – prosegue Valentina Fois – e chiedeva soldi. Ha poggiato una pistola sul bancone e mi ha chiesto di dargli l’incasso, mentre mia figlia era terrorizzata. In quel momento avevo solo dieci euro e glieli ho dati – aggiunge la donna – ma lui era nervoso, ne voleva di più. Quando ha capito che non avrebbe ricavato altro denaro ha rovesciato per terra tutta la merce esposta negli scaffali ed è fuggito».

Erano da poco passate le 17.30 di lunedì scorso e il rapinatore si era appena messo alle spalle la seconda rapina della giornata. Il primo colpo lo aveva messo a segno poche ore prima in viale Dante. «Era da poco passato mezzogiorno, saranno state le 12.10 – racconta Ada Serra, 70 anni, che gestisce da sei anni insieme al figlio l’edicola al centro del viale alberato – e si è presentato davanti a me un ragazzo a volto scoperto che inizialmente ha fatto finta di essere un cliente. Mi ha chiesto se facessi ricariche telefoniche – racconta l’edicolante – e poi improvvisamente mi ha fatto vedere che aveva una pistola infilata nei pantaloni e mi ha detto “se non mi dai l’incasso ti sparo”. Lo ha ripetuto per tre volte – prosegue la donna – e a quel punto gli ho dato trenta euro dalla cassa. Lui ha fatto qualche passo verso la parte alta di viale Dante, poi ha iniziato a correre. Io ero sotto choc – aggiunge – ho chiamato prima il 113 e subito dopo mio figlio che si era allontanato un attimo. Faccio la commerciante da tutta la vita e non mi ero mai trovata in una situazione simile – racconta la donna con ancora negli occhi la paura – dopo la rapina mi sono sentita male, sono arrivati i poliziotti e subito dopo un’ambulanza. Ho avuto una sbalzo di pressione, e per due notti non ho dormito pensando a quella pistola. Mi sembra incredibile che sia successo a mezzogiorno – aggiunge – ma sono felice che la polizia lo abbia individuato e arrestato subito».

Le indagini sono partite proprio in quel momento e poco dopo gli investigatori della squadra mobile, coordinati dal dirigente Michele Mecca, avano già imbeccato la pista giusta. Dopo il colpo a Caniga era intervenuta anche la polizia locale, guidata dal comandante Gianni Serra, che aveva già identificato l’uomo, sentito testimoni, e lo aveva denunciato per quell’episodio. Le telecamere di alcune attività di viale Dante hanno ripreso sia il rapinatore che l’auto, guidata dal padre, con cui si era allontanato. Così 24 ore dopo quando si è presentato al “Corso dei sapori” un piccolo market di corso Vico con un coltello da cucina, la polizia gli stava già dando la caccia.

«Erano le 12.05 – ricorda con esattezza la titolare Speranza Serra, 68 anni – e dopo aver visto andare via un cliente il rapinatore è entrato in azione. Mi ha fatto vedere il coltello – prosegue la donna – e mi ha detto di tirare fuori l’incasso, poi è passato dietro il banco e dopo aver preso circa 150 euro mi ha detto “non fare foto e non chiamare nessuno”, poi è fuggito».

La donna ha dato immediatamente l’allarme e poche ore dopo per il 33enne sono scattate le manette, mentre per il padre una denuncia a piede libero. Ieri mattina il gip Giuseppe Grotteria, pur non avendo convalidato l’arresto per mancanza della flagranza, ha disposto per il rapinatore la custodia cautelare in carcere.

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