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Cronaca

La protesta davanti al Carrefour di Sassari: «Siamo persone, non numeri»

di Davide Pinna
La protesta davanti al Carrefour di Sassari: «Siamo persone, non numeri»

Sassu, Cgil: «40 rischiano il lavoro, per Sassari sarebbe una bomba sociale»

22 maggio 2024
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Sassari Sono tanti i cittadini che si avvicinano, incuriositi dalle bandiere rosse della Cgil e dai cartelli esposti dai manifestanti. Quei volti conosciuti, sempre sorridenti e professionali dietro la cassa del supermercato, oggi li accolgono davanti all’ingresso. Non con un sorriso professionale, ma con la preoccupazione per un futuro che si fa sempre più nero ogni giorno che passa.
Sono varie decine i lavoratori dei Carrefour Express cittadini che oggi hanno aderito all’assemblea sindacale indetta dalla Filcams Cgil e hanno protestato davanti ai punti vendita di via Gorizia e via degli Astronauti. Sono persone abituate alle difficoltà, negli ultimi anni hanno navigato in mezzo alla tempesta del fallimento Cobec. E proprio quando sembrava che il peggio fosse passato, che la nave fosse arrivata in porto, si sono ritrovati punto e a capo. Una quarantina rischia di perdere il lavoro, mentre altrettanti sono riusciti a conservarlo, pagando però un conto salato e perdendo anzianità, livelli di retribuzione e diritti.
«Siamo molto soddisfatti per la risposta che abbiamo ricevuto dalla cittadinanza – spiega Maria Teresa Sassu, segretaria della Filcams Cgil -. Tanti clienti si sono avvicinati per chiedere perché stessimo protestando e cosa fosse successo e hanno rappresentato il loro rammarico e la loro solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici». Non c’è solo la preoccupazione per il futuro, nei volti di quei lavoratori: «Iniziano a chiedersi come mai l’azienda li stia mettendo da parte, quasi se ne fanno una colpa. Sono dinamiche che scattano sempre in questi casi» spiega Maria Teresa Sassu.
Che poi ricorda: «Parliamo di persone che rischiano di ritrovarsi di nuovo senza lavoro fra poco, non possono programmare nulla della propria vita perché non sanno in che condizione saranno fra qualche mese. E sanno che non sarà facile trovare una nuova occupazione».
La situazione più grave è quella dei lavoratori che erano stati collocati in ferie forzate: «Dopo le nostre pressioni, sono tornati al lavoro. Ma sono stati assegnati nel punto vendita di via Ariani, che dovrà essere restituito ai curatori fallimentari a novembre, e in quello di via Baldedda, che è sotto sfratto esecutivo e chiuderà a breve. Si tratta di una mancanza di rispetto gravissima nei loro confronti».

Sullo sfondo, una vicenda molto opaca di passaggi di proprietà di cinque punti vendita (via degli Astronauti, via Diaz, via Gorizia e via Baldedda e viale Trento), fra società tutte riconducibili al medesimo proprietario. Con il quale il sindacato non riesce a dialogare: «La proprietà è un fantasma» denuncia la segretaria Sassu. «In compenso, le interlocuzioni sono serrate con il gruppo Carrefour, che si è definito estraneo rispetto alle operazioni portate avanti da queste società».

Il sindacato e i lavoratori hanno raccolto la solidarietà e l’interessamento dei candidati sindaco e dell’amministrazione comunale: «Sono consapevoli delle ripercussioni che ci sarebbero per il tessuto economico cittadino».
 

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