Candelieri a Sassari, la solidarietà dei Viandanti per il cero spezzato commuove i Falegnami
L’invito a cena dopo la cerimonia dell’Ottava e la consegna di una lettera dove si offre aiuto cementa la storica amicizia tra i due gremi e testimonia la vicinanza di tutta la comunità
Sassari "Caro gremio dei Viandanti, A nome del gremio dei Falegnami, desideriamo esprimere la nostra più sincera gratitudine per l'invito alla splendida cena dell’altra sera. È stato un grande onore per noi partecipare a un'occasione così piacevole e ricca di significato".
Inizia così il sentito ringraziamento ai “fratelli” Viandanti da parte dei Falegnami, protagonisti loro malgrado della Faradda 2024 con la rottura del maestoso cero durante la discesa, tra lacrime, commozione e applausi.
Un incidente che ha provocato l’immediata solidarietà di tutta la comunità gremiale, diventata tangibile il giorno dell’Ottava, la cerimonia durante la quale, otto giorni dopo la Faradda, i Candelieri tornano nelle loro case.
Quel giorno i Falegnami nella sede hanno portato solo il loro capitello (il fusto del cero è custodito nel chiostro di Santa Maria) ma anche una lettera consegnata al loro presidente, Romolo Abis, «Che il gremio – raccontano i Falegnami - conserverà con grande affetto e rispetto questo prezioso gesto».
«La sera della Faradda – si legge nella lettera firmata dall’obriere maggiore Cristian Zedda - l’incidente occorso al vostro candeliere ha gettato tutti noi nello sconforto. Nessuno di noi, padrino Edoardo compreso con le sue 75 Faradde, ricorda un episodio simile. A nome del gremio che mi pregio di rappresentare desidero offrire, una volta di più, la più affettuosa e stima e confermo la disponibilità a sostenervi in qualsiasi iniziativa possa aiutarvi».
«Le vostre parole di stima e la vostra disponibilità ad impegnarvi per il restauro del candeliere – replicano i Falegnami - ci hanno profondamente toccato e sono state un ulteriore testimonianza del forte legame che unisce i nostri due gremi. Un legame che, come avete giustamente sottolineato, affonda le sue radici in una storia di amicizia e collaborazione che dura da oltre cinquant'anni. Le figure di Franco Carboni e di Gavino Toschi Pilo rimarranno per sempre nei nostri cuori come simbolo di questa storica fratellanza».
Un’amicizia suggellata, se mai ce ne fosse bisogno, in una gioiosa cena comune la sera dell’Ottava. «È stato un bel momento – raccontano i Viandanti – dove amici si sono ritrovati intorno allo stesso tavolo con la serenità e la gioia tipiche di una famiglia. Un abbraccio affettuoso con l’augurio di incontrarci presto in occasioni simili».