“Saper essere” donna nella sanità: premio alla chirurga senologa Rita Nonnis
Prestigioso riconoscimento con una dedica speciale: «A tutte coloro che curano, alle pazienti mie maestre di vita e alla mia famiglia»
Sassari «Per una donna non è facile convincersi della propria bravura, delle proprie qualità. Che dovrebbero essere valorizzate al massimo, non deprezzate». Parole di Sandra Morano, ginecologa, ricercatrice a contratto all’Università di Genova e responsabile dell’Area formazione femminile Anaao Donne (sindacato assistenti ospedalieri) Assomed. Quando si è capaci di riconoscere e accettare le proprie peculiarità – in sintesi – e mostrarle senza timore nel ruolo “di comando” che si è raggiunto, allora si può essere “leader”, sempre in un’ottica di collaborazione e confronto con gli altri operatori.
Rita Nonnis, chirurga senologa all’Aou di Sassari, incarna queste caratteristiche, a tal punto da essere stata selezionata come vincitrice di un premio consegnatole alcuni giorni fa a Firenze nell’ambito della quinta conferenza nazionale promossa a Palazzo Medici Riccardi da Anaao Assomed sulle ragioni delle donne che curano, contro la sanità diseguale». A consegnare e motivare il prestigioso riconoscimento sono state Sandra Morano e Teresita Mazzei, un altro pilastro di quella sanità “al femminile” che rappresenta certamente un valore aggiunto. «La dottoressa Nonnis – spiega Morano – è stata premiata per aver creato un ambiente favorevole alla cura delle relazioni con i pazienti e tra gli operatori. Ha promosso la cooperazione nel luogo di lavoro, ispirandosi a principi quali l’accoglienza e l’equità. Un vero esempio di gestione e competenza: non solo saper fare, quindi, ma, ancor più, saper essere».
Sempre a sostegno delle donne e delle pazienti, in prima linea nella lotta al patriarcato, Rita Nonnis – come ha evidenziato la Mazzei – si è distinta in «attività che vanno oltre la pratica medica. Organizzazione di corsi, eventi, partecipazione a congressi nazionali e internazionali. Ha promosso la medicina di genere e con le donne ha condiviso iniziative volte a considerare la cura non solo come liberazione dalla malattia ma anche come costruzione consapevole della propria salute e del proprio benessere psicofisico».
Accompagnare in Marocco alcune pazienti operate di tumore al seno è solo l’ultima straordinaria iniziativa che ha visto la Nonnis e quattro donne protagoniste di una bellissima sfida in mountain bike, la Marocco Expedition Women Challenge. Quasi quattrocento chilometri percorsi in bicicletta tra dune e terreni pietrosi, tra piste e sentieri, dalle montagne al deserto. Ma forse il senso più profondo del premio di Firenze è il messaggio che arriva: «In un servizio sanitario che si sta spopolando ci sono tante persone che rimangono, che resistono, che lavorano al meglio nonostante le disuguaglianze e le discriminazioni. Ma queste stesse persone devono essere messe nelle condizioni di continuare a farlo e non essere escluse». Il discorso è culturale – aggiunge la Morano – «un percorso complesso ma l’organizzazione del sistema sanitario, i luoghi di apprendimento, la pratica clinica, che non prevedevano in passato una massiccia presenza femminile, hanno bisogno delle donne. Perché il loro modo di pensare la cura è differente». E proprio alle donne Rita Nonnis dedica il premio: «A tutte coloro che curano, pur nelle difficoltà, alle pazienti mie maestre di vita e alla mia famiglia che mi è sempre stata accanto». Il riconoscimento professionale ottenuto a Firenze segue quello dello scorso dicembre quando la senologa sassarese ha ricevuto, nell’ambito della sanità regionale, il premio “Donna e Lavoro”.