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Sassari

Lutto

L’addio di Porto Torres al cavaliere Nino Carboni, aveva 104 anni

L’addio di Porto Torres al cavaliere Nino Carboni, aveva 104 anni

Diversi lavori e tanto impegno per il sindacato, il consiglio comunale, l’associazione Combattenti

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Porto Torres Addio al cavalier Antonio Carboni, per tutti Nino, aveva 104 anni e, probabilmente, era la persona più anziana - o meno giovane, come si sarebbe definito lui - di Porto Torres. Gioviale, lucidissimo fino all'ultimo giorno, amava raccontare aneddoti e fatti di vita vissuta con una tale capacità di coinvolgimento da far sembrare a chi lo ascoltava di averli vissuti di persona. Era nato a Porto Torres il 23 maggio 1920 davanti alla Basilica di San Gavino e, «dopo la licenza media inferiore, mi sono diplomato come consulente del lavoro e tributarista» rammentava sempre, «ma ho cominciato a lavorare presto come garzone al Lido del Cavalier Piras». Fino ai 16 anni aveva svolto la funzione di ragazzo fattorino nei sindacati fascisti, quindi era stato assunto come marcatempo all’Ilva, addetto alla trascrizione delle ore lavorative degli operai dalla giornaliera al libro paga. Poi fu trasferito in ufficio come dattilografo, in seguito divenne contabile. Nel 1940 dovette lasciare il lavoro per adempiere agli obblighi militari, inizialmente nella Regia Marina quindi in esercito, destinato al Comando della II Compagnia di Sanità in Alessandria in quanto idoneo ai soli servizi sedentari per disturbi visivi.

Congedato il 25 ottobre 1945 e dichiarato invalido di guerra con pensione vitalizia avendo partecipato alle operazioni di guerra, venne dapprima occupato al Comune di Sassari come impiegato addetto all’ufficio annonario e, successivamente, dal 1951, come impiegato contabile nella miniera di Canaglia della Ferromin. Vi rimase fino al 1963, data della chiusura della stessa, per poi essere assunto come direttore amministrativo alla Vianini Sardegna. Dopo quattro anni, si licenziò, venendo assunto con lo stesso ruolo alla Ferriera Sarda. Licenziato per incompatibilità di carattere coi proprietari, negli ultimi anni di lavoro prima della pensione svolse l'incarico di segretario all’Istituto Nautico di Porto Torres.

Nella sua vita, però, c'è molto altro: il ruolo di segretario della Cgil cittadina a fine anni '40, la fondazione della sezione Combattenti e reduci di Porto Torres nel 1960 rimanendone presidente per 15 anni, eletto quindi nella medesima federazione provinciale come consigliere. Ancora, la politica. Nella DC. «Sono stato consigliere comunale per tre legislature e assessore alle finanze, alla polizia urbana e al personale» ricordava con orgoglio signor Nino. Non solo: per oltre vent’anni fu consigliere dell’asilo infantile "Biccheddu” e nel 1999 pubblicò un fortunato libro intitolato “Storie e ricordi della miniera di Canaglia”. Sempre con la tessera di socio dell’Anmi. Uno dei momenti più felici della sua vita fu quando venne insignito del cavalierato della Repubblica. «Quel momento, insieme alla consegna della medaglia d’oro dalle mani dell’allora presidente del consiglio e futuro presidente della Repubblica Antonio Segni, è uno dei più felici della mia vita» diceva sempre con orgoglio. Con lui, Porto Torres perde una persona straordinaria ed una memoria storica di un passato che non tornerà più. Emanuele Fancellu

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