Il Coghinas 2 va ancora in tilt, il Cuga salva Sassari e Alghero
Il Nord Ovest in difficoltà durante il fine settimana
Sassari Meno male che il Cuga c’è. Col Coghinas 2 ancora in tilt sabato sera, il Nord Ovest della Sardegna (o almeno una parte) ha dovuto aggrapparsi ancora al suo bacino di emergenza. Quello che gli agricoltori della Nurra rivorrebbero dedicato in esclusiva ai loro campi ma che, come si è visto ancora una volta, sta diventando una risorsa imprescindibile per assicurare l’idropotabile a Sassari e Alghero. Almeno in parte, perché il piano di emergenza che coinvolge Enas, Abbanoa e Consorzio di Bonifica della Nurra consente una fornitura di 400 litri al secondo, pari al 40% del fabbisogno ordinario dell’impianto di potabilizzazione di Truncu Reale. E poi c’è anche chi, come Castelsardo, ha i collegamenti diretti solo col Coghinas ed è destinato a patire le pene dell’inferno. Ma questa è un’altra storia. Così come comincia a complicarsi la situazione nella Nurra, perché le piogge ormai si stanno diradando e bisognerà solo stringere i denti. Nei giorni scorsi il Consorzio di Bonifica ha anche dovuto fare un richiamo agli associati che, senza autorizzazione, stavano irrigando e questo fa capire quanto sia tesa la situazione: «Non possiamo controllare tutti e solo poche colture potranno essere salvate – dice il presidente Gavino Zirattu –. E anche per gli allevamenti la situazione sta per diventare pesante, abbiamo un mese o poco più di autonomia però il mais è tra le colture sacrificate, stiamo cercando di prolungare il più possibile la stagione dell’erba medica. Di fatto l’irrigazione è garantita solo per vigneti e oliveti. E tra non molto arriverà il caldo». Riportare il Cuga alla sua vecchia destinazione è il sogno del comparto agricolo della Nurra, ma finché il Coghinas non sarà a posto, e i lavori si concluderanno nel 2026, sarà impossibile prendere in considerazione il discorso. Nel frattempo si spera che l’ennesimo guasto del Coghinas 2 possa essere riparato in fretta.
In questo ennesimo week-end di passione idrica, solo le città di Sassari e Alghero, nei termini già illustrati (ovvero il 40%) hanno avuto l’acqua a disposizione. Più difficile negli altri centri. A Porto Torres per il centro abitato è stata attivata l’alimentazione della rete idrica tramite i pozzi locali, mentre nel quartiere di Serra Li Pozzi l’erogazione è stata sospesa sino al riavvio del Coghinas 2 . E rubinetti all’asciutto fino al riavvio del Coghinas 2 anche a Castelsardo, Valledoria, Badesi, Santa Maria Coghinas e Trinità d’Agultu. A Stintino nell’abitato del paese l’erogazione dell’acqua è stata garantita dalle scorte accumulate nei serbatoi d’accumulo comunali, mentre nella frazione di Pozzo San Nicola e nell’agro l’erogazione è stata sospesa sino al riavvio dell’acquedotto Coghinas 2. A Tergu e Viddalba invece le famiglie dovranno arrangiarsi con l’acqua dei pozzi locali. Abbanoa ha approntato un piano di distribuzione che tiene conto delle scorte nei serbatoi, dell’approvvigionamento da fonti alternative e dei tempi di recupero necessari a ripristinare i livelli quando sarà riavviata la produzione di acqua potabile negli impianti interessati, ma sarà comunque una lunga estate.