La Nuova Sardegna

Sassari

Il caso

Camping Li Nibari, il giudice dà ragione al Comune di Sorso

di Argentino Tellini
Sorso camping Li Nibari
Sorso camping Li Nibari

Due sentenze favorevoli nelle cause contro le società che hanno gestito il villaggio prima della chiusura

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Sorso Doppia vittoria davanti al giudice del Comune di Sorso sulla vicenda del camping Li Nibari, al centro di una lunga controversia su diversi fronti. L’amministrazione comunale ha avuto ragione nelle cause che la vedevano contrapposta alle società Tecnicoop e Sardegna Holidays per due distinte vicende riguardando la storica struttura ricettiva della costa, ubicata al km 6 della strada provinciale 81, chiusa da anni e messo recentemente all'asta dalla stessa amministrazione comunale che ne detiene la proprietà.

Tecnicoop e Sardegna Holidays sono le due aziende che in periodi distinti ( prima Tecnicoop, successivamente Sardegna Holidays) hanno avuto in gestione il compendio turistico in oggetto, che estende per 11 km quadrati nella pineta di Platamona e nei periodi migliori totalizzava anche 30 mila presenze stagionali.

Nella prima sentenza la Corte d'Appello di Cagliari, sezione distaccata di Sassari (presidente del collegio Maria Grixoni) ha accolto il ricorso del Comune di Sorso contro Tecnicoop e Sardegna Holidays sulla proprietà di venti bungalow e nove case mobili situate all’interno dello stesso camping. Beni che erano stati erroneamente disposti, in una perizia di transazione datata 2013 da un tecnico di fiducia del Comune, prima nel patrimonio di Tecnicoe, successivamente, di Sardegna Holidays.

Le due società, si legge nel dispositivo della sentenza (punto 3), sono anche condannate alle spese giudiziarie per un totale di 21 mila euro. Nella seconda sentenza (questa volta del Tribunale ordinario di Sassari, sezione II civile, giudice monocratico Ilaria Bradamante) viene invece rigettato il ricorso della Sardegna Holidays in merito alla risoluzione unilaterale del contratto attuata dal Comune di Sorso a seguito di vari inadempienze.

Nella stessa sentenza, il giudice condanna la Sardegna Holidays al pagamento al comune di Sorso di 346 mila euro per canoni scaduti, oltre a 5.812 euro di spese giudiziarie.

Sulle due sentenze esprime ocvviamente soddisfazione il sindaco di Sorso Fabrizio Demelas «I giudici ci hanno dato ragione - commenta il primo cittadino -. In una sentenza hanno riconosciuto definitivamente la piena proprietà comunale dei 20 maxi bungalow e altre nove case mobili. Sull’altro fronte viene confermata la legittimità della nostra scelta di risolvere unilateralmente, a suo tempo, il contratto di locazione con la società Sardegna Holiday, a causa di gravi e reiterati inadempimenti, tra i quali situazioni di morosità che non potevamo più tollerare. Da qui la condanna al pagamento dei canoni arretrati pari a 346 mila euro. Ora, l.iberi da queste pendenze, - conclude Demelas - possiamo guardare il futuro con maggiore serenità, verso la valorizzazione di una struttura ricettiva che se adeguatamente riqualificata potrebbe diventare strategica per lo sviluppo turistico del territorio».

La strada è stata già tracciata un mese fa: lo scorso 23 aprile il comune di Sorso ha messo all'asta il camping Li Nibari per 1.538.495 euro, col metodo delle offerte segrete in aumento. L'apertura delle buste è prevista alle ore 12 del 28 maggio, mentre il termine di scadenza per presentare le offerte è quello di domani.

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