La Nuova Sardegna

Sassari

La vertenza

Crisi San Martino, i lavoratori ancora senza risposte

Crisi San Martino, i lavoratori ancora senza risposte

Nuovo faccia a faccia tra Gavino Arru e i rappresentanti dei 21 dipendenti da marzo senza stipendio

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Sassari Nuovo faccia a faccia sulla crisi della San Martino dopo l’ennesima fumata grigia nel vertice dei giorni scorsi tra l’amministratore straordinario della Città Metropolitana Gavino Arru, l’assessora regionale al Lavoro Desirè Manca, il curatore fallimentare dell’azienda Gianfranco Sotgiu e i sindacati per cercare di venire a capo almeno dello sblocco delle tutele per i 21 lavoratori, da marzo senza stipendio.

Questa volta l’incontro era tra Gavino Arru, accompagnato dal capo di gabinetto Salvatore Saba e dai dirigenti del settore Finanze e Ambiente della Provincia, e i rappresentanti dei lavoratori.  L’oggetto della discussione era principalmente lo stato dell’arte sul sostegno ai lavoratori, ma anche l’esame di alcune ipotesi relative ai futuri piani sullo stabilimento di Cordongianos, di cui la Provincia è proprietaria e alla quale la

società San Martino non avrebbe riconosciuto canoni d’affitto da oltre

vent’anni. 

Per quanto riguarda il sostegno ai lavoratori Arru ha ribadito che  è in attesa della decisione del Tribunale e del curatore in merito alla concessione dell’esercizio provvisorio. Nel frattempo, sono in corso interlocuzioni con il Ministero per individuare la modalità più rapida per erogare un sostegno economico ai lavoratori coinvolti una volta che la situazione si sblocca. La data segnata nel calendario è quella del 16 luglio 2025, con l’udienza fissata dal giudice delegato alla procedura Giovanna Maria Mossa per l’esame dello stato passivo, ma non si esclude che qualcosa possa muoversi nei prossimi giorni.

Per quanto riguarda il piano provinciale invece, fatta salva la procedura fallimentare in corso, l’amministratore straordinario ha detto che si sta valutando la possibilità di anticipare la pubblicazione del bando provinciale per la gestione dell’impianto, presumibilmente a settembre.

E’ stata infine esaminata l’ipotesi circolata nelle scorse settimane dell’ingresso nella gestione di una cooperativa che coinvolgesse anche gli ex dipendenti. A seguito dell’incontro e dell’illustrazione della proposta negoziale, è stato però rilevato che non sussistono le condizioni necessarie per costituirla e l’ipotesi è stata definitivamente accantonata, con Arru che ha comunque accolto con attenzione e positività le motivazioni esposte, comprendendo le ragioni della non fattibilità del progetto.

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