Grifone urtato e ferito da un’auto sulla 131
Il volatile è stato salvato grazie alla prontezza di un automobilista
Sassari Un giovane grifone è stato tratto in salvo ieri pomeriggio, giovedì 6, dopo essere stato urtato da un’auto lungo la statale 131, nei pressi di Giave, in direzione Sassari. Si tratta di Perdas, un esemplare della sempre più numerosa colonia sarda, protagonista suo malgrado di un incidente che fortunatamente non ha avuto gravi conseguenze.
Il rapace si era posato per una breve sosta sul guard rail, proprio nel momento in cui un’auto lo ha sfiorato durante un sorpasso. L’urto è stato lieve, ma avrebbe potuto essere fatale. A quel punto è scattata una catena di solidarietà: un automobilista ha prontamente allertato il numero di emergenza 1515, consentendo l’intervento rapido della pattuglia più vicina del corpo forestale. Nel frattempo, ha fatto il possibile per proteggere il grifone dal caldo e dal traffico.
Sul posto sono giunti anche operatori dell’Anas e agenti della polizia di Stato, che hanno collaborato per mettere in sicurezza l’area. Gli agenti forestali hanno quindi preso in consegna l’animale, trasportandolo al Centro di recupero della fauna selvatica di Forestas, a Bonassai.
I primi accertamenti veterinari hanno escluso fratture. Perdas ha mostrato una buona risposta alle terapie per lo stato di shock e il colpo di calore, ma rimane sotto osservazione.
Grazie all’anello identificativo, alla particolare decolorazione delle penne e al trasmettitore satellitare, i tecnici del progetto LIFE Safe for Vultures hanno potuto identificarlo con certezza. Perdas era stato rilasciato l’8 ottobre 2024 a Villasalto, dopo il periodo di ambientamento nella voliera di Monte Genis.
Dalla liberazione in poi ha attraversato l’isola seguendo un percorso diagonale fino alla costa tra Bosa e Alghero, dove si è unito alla colonia storica. Negli ultimi tempi il suo GPS ha tracciato movimenti stabili in un’area compresa tra Chilivani, Olmedo e Seneghe, con particolare presenza nella zona di Pozzomaggiore – esattamente dove si trovava anche oggi.
Un episodio che si conclude nel migliore dei modi e che testimonia l’efficacia della rete composta da enti pubblici, volontari, ricercatori, ambientalisti e semplici cittadini: una comunità coesa al servizio della biodiversità sarda.