La Nuova Sardegna

Sassari

San Pietro

Ex convento, Comune di Sassari e onlus davanti al giudice

di Giovanni Bua
Ex convento, Comune di Sassari e onlus davanti al giudice

Fallita la mediazione sulla proprietà contesa del complesso

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Sassari Sarà il tribunale a dirimere il complesso contenzioso tra l’associazione Regina Margherita e l’amministrazione comunale di Sassari legato alla proprietà dell’ex convento dei frati minori confinante con la chiesa di San Pietro in Silki, e le adiacenze rappresentate dall’oliveto grande, il giardino e l’orto.

Il tentativo ufficiale di mediazione (obbligatorio prima di promuovere l’azione giudiziale) non è infatti andato a buon fine, come attestato dal “Gruppo 101 di Sassari” nel verbale datato 3 giugno. E la giunta, presone atto, ha dato mandato all’avvocatura civica di procedere relativamente alla contesa proprietà.

Il tribunale di troverà a sbrogliare una storia complessa e spesso foriera di tensioni, soprattutto tra la Onlus e i frati francescani del confinante Santuario, amatissimo dai sassaresi e meta durante il maggio mariano di migliaia di fedeli. Ma, accanto ai noti scontri sul posteggio privato a pagamento gestito dalla Regina Margherita e mal digerito dai fedeli che affollano la piazza, e a qualche problema di vicinato per le attività ospitate nello stabile confinante alla chiesa, lo scontro è diventato più articolato, e i tentativi di mediazione bonaria non sono andati a buon fine.

Abbastanza per convincere il Comune prima a promuovere il tentativo di mediazione stragiudiziale e ora ad andare in tribunale. La posta in gioco è alta, sia dal punto di vista simbolico che molto pratico. I locali dell’ex convento dei frati e le meravigliose pertinenze in questione, su tutte il parco urbano di quasi 9 ettari con ulivi e alberi monumentali come i celebrati mirti secolari, lecci e querce, sono stati usati come ricovero per i poveri fin dal 1869 quando il Re Vittorio Emanuele con regio decreto istituì il Ricovero di Mendicità, attraverso donazioni di benefattori privati e con il supporto del Comune e della Provincia. Ricovero che dal 1933 prese il nome di “Pia Casa di Ricovero Regina Margherita”, con lo statuto di allora che prevedeva che nell’amministrazione dell’istituto vi fossero anche il Sindaco ed il Presidente della Congregazione di Carità di Sassari.

La “Pia Casa” ha chiuso nel 2012 con la Regina Margherita che nel mentre era diventata ente del terzo settore, che ha però mantenuto l’uso dei locali e delle pertinenze (avviando anche un progetto di riqualificazione degli spazi), occupandosi tra le altre cose di accoglienza per i richiedenti asilo, formazione e gestione di uno sportello amico. Un uso intenso degli spazi che non è però, almeno a parere dell’amministrazione comunale, dalla certezza che l’associazione sia effettivamente proprietaria degli spazi, o se il suo diritto d’uso sia cessato con la chiusura della storica casa. Nel caso sarebbe il Comune il legittimo proprietario dello stabile e dei pregevolissimi terreni adiacenti.

Ipotesi che la onlus Regina Margherita ha seccamente rimandato al mittente in ogni incontro, pur non essendo ancora stata in grado di produrre un documento di proprietà “registrabile” che dirima la vicenda, che si è tentato di ricomporre anche perché Palazzo Ducale, almeno in una prima fase, più che essere interessato ad acquisire la proprietà dello stabile sembrava intenzionato ad accontentarsi di “normare” le attività al suo interno tramite la stipula di una convenzione. La rottura è ormai però insanabile, con il Comune che inizia a valutare con estremo interesse l’ipotesi di acquisire nel suo patrimonio una delle aree di maggior pregio della città.

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