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Turisti violano Cala Sant’Andrea, il fragile paradiso dell’Asinara: la video denuncia

di Federico Spano
Turisti violano Cala Sant’Andrea, il fragile paradiso dell’Asinara: la video denuncia

Sono sbarcati dal gommone in una spiaggia sottoposta a tutela integrale. Ecco il video

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Asinara Incuranti dei divieti, sono sbarcati con un piccolo gommone a Cala Sant’Andrea, una delle aree più fragili e protette del Parco Nazionale dell’Asinara. È accaduto nella mattinata di mercoledì: quattro turisti, un uomo e tre donne, sono approdati sulla spiaggia, si sono immersi in acqua, hanno fatto volare un drone e hanno trascorso del tempo sulla battigia come se nulla fosse, violando un’area sottoposta a tutela integrale, dove è vietato qualsiasi tipo di attività umana, compresa la semplice balneazione. La scena non è passata inosservata. A notare il gommone e i comportamenti proibiti è stato un altro visitatore, che stava percorrendo uno dei sentieri autorizzati dell’isola. L’uomo ha cercato di richiamare l’attenzione dei quattro, invitandoli a lasciare la spiaggia. Ma la sua segnalazione è stata ignorata. Solo dopo aver allertato l’Ente Parco e insistito con determinazione, il gruppo ha deciso di allontanarsi.

Cala Sant’Andrea è una delle poche zone dell’Asinara classificate come “a tutela integrale”, secondo la zonazione del Parco. Qui la protezione ambientale è assoluta: non si può sbarcare, nuotare, pescare, né tanto meno far volare droni (senza permessi) o avvicinarsi in barca. La spiaggia, caratterizzata da sabbia finissima, stagni temporanei e delicate formazioni dunali, ospita habitat fondamentali per la biodiversità isolana e rappresenta un’area di nidificazione per specie rare e protette, come il gabbiano corso. Eppure non è la prima volta che Cala Sant’Andrea finisce al centro di episodi di questo tipo. Negli anni, l’area è stata teatro di diverse violazioni. A renderla una meta ambita — e purtroppo a rischio — è la sua straordinaria bellezza: una delle spiagge più spettacolari non solo dell’Asinara, ma dell’intera Sardegna e del Mediterraneo. Le sue acque, che variano dal verde smeraldo al turchese, si mescolano alla sabbia bianchissima, alla macchia mediterranea e alla roccia granitica, creando un ambiente di rara suggestione. Il fondale basso e sabbioso è popolato da una ricca fauna marina, ma proprio questa ricchezza è anche la sua vulnerabilità. Dichiarata Parco Nazionale nel 2002, l’Asinara è oggi uno dei santuari naturalistici più preziosi del Mediterraneo, dopo essere stata per decenni una colonia penale.

La zonazione del parco prevede diversi livelli di tutela, e le cosiddette aree a “tutela integrale” — come Cala Sant’Andrea, inserita nella fascia A — sono quelle in cui la natura deve restare completamente indisturbata. In queste zone è vietata qualsiasi attività che possa arrecare disturbo o danno agli ecosistemi. L’episodio di mercoledì ha riacceso l’attenzione sulla necessità di una maggiore consapevolezza da parte dei visitatori. Anche gesti apparentemente innocui, come camminare sulla sabbia o fare un tuffo, possono causare impatti significativi, distruggere nidi, alterare gli equilibri ambientali o disturbare le specie protette. Il comportamento del turista che ha segnalato l’infrazione e ha contribuito ad allontanare i trasgressori è stato esemplare. Senza il suo intervento, l’ennesima violazione sarebbe forse passata sotto silenzio.

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