Da Campus universitario a ricovero dei senza tetto: «Ora è una discarica»
Esposto dell’Ersu alla Procura: «Un luogo protetto dalla Soprintendenza è diventato ora deturpato anche da rifiuti»
Sassari Da sede di un avveniristico campus universitario a luogo di ricovero di senza tetto, addobbato dai primi “germogli” di una discarica abusiva. Il terreno di San Lorenzo a Piandanna non sembra avere la fortuna dalla propria parte: era stato scelto dopo un lungo dibattito come luogo nel quale sarebbe dovuta sorgere una residenza universitaria, mai decollata perché dopo i primi colpi di badile erano saltati fuori reperti archeologici che avevano provocato l’intervento della Soprintendenza. Il decreto di tutela è arrivato nel novembre del 2021 e da allora la situazione è degenerata. Nel senso che di costruire un campus, ammesso che possa davvero servire, non se ne è parlato più e anche i tentativi di riconvertire a quella funzione altri edifici sono sfumati. Così come sono sfumati i cospicui finanziamenti (in origine 40 milioni di euro, poi diventati 23) regionali che magari sarebbero potuti tornare utili per qualche altro scopo. E il terreno è adesso alla mercè di tutti, tanto che l’Ersu nei giorni scorsi ha inviato una segnalazione alla Procura della Repubblica, al comando dei Carabinieri e agli uffici competenti del Comune denunciando la situazione che si sta venendo a creare.
Dormitorio Nel documento l’Ersu segnala che in quell’area di sua proprietà «è stato scoperto un giaciglio improvvisato costruito da ignoti che hanno l’abitudine di pernottare nel sottopasso del viale Giovanni Paolo II, al quale si accede sia dalla nostra area sia da un’area di altra proprietà dalla parte opposta. Quel sottopasso, vicino al quale scorre il Rio Piandanna, è ostruito da rifiuti di vario genere che oltretutto creano un ostacolo all’eventuale deflusso delle acque in caso di forti piogge».
Discarica abusiva L’Ersu aggiunge poi che «nell’area è stata rilevata anche la presenza di rifiuti abbandonati da ignoti, benché la stessa sia stata recintata in seguito alla scoperta di precedenti discariche di rifiuti illecitamente abbandonati, segnalate a suo tempo. L’area risulta dalle nostre ispezioni occupata parzialmente in prossimità del sottopasso da ignoti che abbandonano rifiuti sia nel sottopasso che all’interno dell’area». Viene ricordato poi che nei giorni scorsi in una parte dell’area «è stato appiccato un incendio, non sviluppatosi in quanto si era provveduto allo sfalcio dell’area come da prescrizioni antincendio. Questo comporta grave pregiudizio per noi, per l’ambiente e per l’incolumità pubblica».
Luogo tutelato L’esposto si conclude ricordando che «la Commissione regionale per il patrimonio culturale della Sardegna ha dichiarato il bene denominato "Insediamento pluristratificato di San Lorenzo", di interesse archeologico, sottoponendolo a tutte le disposizioni di tutela contenute nel decreto legislativo competente».
Il futuro La questione del campus universitario è ormai morta e sepolta, dopo aver dato vita a un’accesa discussione sull’opportunità o meno di realizzarlo. Quella di Piandanna, con 280 posti letto, doveva essere una delle tre residenze nelle quali era stato “spacchettato” il progetto originario di un “Supercampus”. Negli anni era stata paventata anche la possibilità di recuperare edifici importanti come le ex semolerie Azzena, l’ex Colonia campestre e l’ex Brefotrofio, tutte ipotesi mai andate avanti. Così come, col calo delle immatricolazioni in tutta Italia e l’Ersu che in città ha ancora posti letto a disposizione, è improponibile riproporre un progetto di questo genere. Resta da capire però che cosa può diventare un terreno dove ci sono dei reperti archeologici e blindato da un decreto che vieta qualsiasi tipo di progetto e dove per ora i lavori competenti si sono arenati. D’accordo che un campus universitario non serve più, ma lasciare che quel luogo si trasformi in una discarica abusiva o peggio non è dignitoso.