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Tronos, la voce di Sassari su Spotify: dalle cassette a milioni di stream

di Luca Fiori
Tronos, la voce di Sassari su Spotify: dalle cassette a milioni di stream

Gabriele Salis e le figlie mandano avanti la casa discografica nata nel 1996 con Andrea Parodi. L’etichetta produce anche autori napoletani da 50 milioni di click

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Sassari I gradini del Duomo di San Nicola, nel cuore di Sassari, sono caldi di sole quando Gabriele Salis - per tutti in città Lelle - si siede accanto alle sue figlie, Federica e Francesca. È meta mattina, qualche turista alza gli occhi verso la facciata maestosa della cattedrale, scatta una foto, e non immagina che proprio lì, tra quelle pietre antiche, si sta raccontando una delle storie più importanti degli ultimi trent’anni della musica sarda.

«Tutto è iniziato qui vicino, nel 1996 – dice Gabriele con un sorriso che mescola orgoglio e nostalgia – quando con Andrea Parodi decidemmo di dare vita a Tronos». All’epoca i supporti erano le cassette: «Ricordo ancora il profumo della plastica, le bancarelle durante i concerti e quell’idea che sembrava quasi impossibile: portare le voci della Sardegna oltre il mare».

Quell’idea è diventata realtà 29 anni fa, poi con il tempo si è trasformata. Michele Pio Ledda le diede un nome potente: Tronos, che in sardo significa tuono. E proprio come un tuono, in tutti questi anni, dal 1996 a oggi, la casa discografica ha fatto sentire la sua voce forte, potente, riconoscibile. «Abbiamo attraversato il tempo di quasi trent’anni – spiega Federica – tra infiniti colori, viaggi, musiche e suoni».

All’inizio, Tronos produceva cassette, custodendo la tradizione: canti a tenore, launeddas, canti polifonici e sacri, melodie popolari. Poi è arrivata la svolta. «Abbiamo creduto in Francesco Demuro quando era ancora un giovane talento e in Salmo, molto prima che diventasse una star nazionale e ancora suonava con gli Skasico», ricorda Francesca. Oggi Tronos è un colosso culturale sardo che parla la lingua del digitale. «Da anni forniamo le chiavi di accesso all’ascolto attraverso i canali online – spiegano le sorelle Salis – da qui nasce Tronos Digital: custodi di un sano rinnovamento e di una continua interazione con il mondo».

La sede è in via Santa Elisabetta, nel centro storico di Sassari, ma il loro catalogo viaggia in tutto il pianeta: 40 mila brani, oltre 10 milioni di Cd e Dvd prodotti, e collaborazioni prestigiose con Believe Music (dal 2010) e Kdg per i supporti ottici (dal 2012). Il loro canale YouTube conta 8,5 milioni di ascolti e 11 mila iscritti. «Siamo sempre felici di poter supportare, promuovere e custodire una così ampia attività culturale – afferma Gabriele Salis – è bellezza che arricchisce il territorio, è conoscenza per i giovani, è crescita collettiva».

E mentre raccontano, le figlie snocciolano i nomi degli artisti. «La nostra casa discografica produce i Tazenda – raccontano – e le canzoni di Giovannino Giordo. O altre famosissime, per vari motivi, come “Dimonios” l’inno della Brigata Sassari e “Faccia di Trudda” di Giuseppe Manca, sono state prodotte dalla Tronos». E poi il fenomeno napoletano Rico Femiano, capace di fare 50 milioni di visualizzazioni con un solo brano.

«Un tempo contavamo cassette – sorride Lelle – oggi contiamo stream. Anche se per fare qualche soldo bisogna raggiungere grossi numeri, 1000 click ad esempio – spiega – valgono un dollaro». Ma il cuore di questa storia batte ancora forte con un titolo che nelle ultime settimane ha fatto registrare un picco improvviso di visualizzazioni: “Amori Sinzeru” dei Sassari Vecciu, pubblicato nell’album La Caddarana del 2004. Il brano – con Giuseppe Merella alla voce, Francesco Desole e Cristian Galleri alle chitarre, Mirco Moraccini al basso, registrato da Marco Camedda in via Canopolo – oggi ha 2,2 milioni di ascolti tra YouTube, Amazon, Spotify e TikTok. La scelta della Torres per la campagna abbonamenti di questa stagione lo ha rilanciato.

«Non potevamo immaginare che, dopo vent’anni, una canzone nata in una piccola sala di registrazione sarebbe tornata così, come un tuono», dice Gabriele guardando il Duomo, con lo stesso orgoglio di allora. «Oggi è più semplice arrivare ovunque – sorride Lelle – in quasi tutte le case, di Sassari e del mondo, basta dire: Alexa metti “Amori Sinzeru” e parte una canzone che siamo fieri di aver prodotto noi più di 20 anni fa».

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