Dalì, la micia scomparsa a giugno ritrovata a Sennori: «Forse chiusa in casa per errore»
Dopo il ritorno di Bàstet, la gatta fuggita a giugno dal garage della nave Moby Ale Due, c’è chi festeggia il ritorno di un’altra amica a quattro zampe
Sennori Due storie a lieto fine in pochi giorni. Dopo il ritorno di Bàstet, la gatta fuggita a giugno dal garage della nave Moby Ale Due e ritrovata due mesi dopo a Porto Torres, anche a Sennori c’è chi festeggia il ritorno di un’amica a quattro zampe. Lei si chiama Dalì, come il geniale pittore spagnolo, per via dei baffetti inconfondibili intorno al muretto che ne ricordano il celebre artista. Era entrata nella vita della sua famiglia del paese del Sassarese nel 2019, quando era stata trovata minuscola, nascosta nel vano motore di un’auto. Da allora non si era mai allontanata dal giardino. Fino alla mattina del 3 giugno scorso, quando è sparita senza lasciare traccia. L’angoscia è stata immediata, soprattutto per i due figli della famiglia sennorrese. Volantini in tutto il paese, appelli sui social, ricerche quotidiane.
«Ogni sera uscivamo con torce e crocchette, nella speranza di trovarla», raccontano. «E quante volte, mentre eravamo già a letto, arrivava una segnalazione e correvamo subito a cercarla…». Ma Dalì sembrava svanita nel nulla. Fino a due giorni fa. «Quando è tornata non ci credevamo. Era magra, ma pulita, e soprattutto viva. Forse qualcuno l’ha chiusa in casa senza sapere che aveva una famiglia, e l’ha liberata dopo il nostro ultimo appello», spiegano. Nel frattempo, quasi come un segno del destino, in casa era arrivata Nuii, una nuova gatta che ora farà compagnia a Dalì nei suoi giochi.
Queste due storie – quella di Bàstet e quella di Dalì – hanno un punto in comune: la forza dell’amore e della speranza, ma anche un messaggio importante per tutti.«Chi trova un gatto non dia per scontato che sia abbandonato - spiegano i proprietari di Dalì - magari ha una casa e delle persone che lo stanno aspettando con il cuore spezzato. Non chiudetelo in casa, non rubategli la possibilità di tornare. Dategli da mangiare, sì, ma lasciategli la libertà di rientrare», è l’appello della famiglia di Dalì. Perché dietro ogni gatto che si aggira spaesato per strada o tra i giardini, potrebbe esserci qualcuno che non smette di cercarlo. E che sogna, come Franco con la sua Bàstet e come la famiglia di Dalì, di poterlo riabbracciare.
