La Nuova Sardegna

Sassari

Il caso

Stintino dichiara guerra a Fabuloso e Samsung: «Usano la nostra immagine senza permesso»

di Roberto Sanna
Stintino dichiara guerra a Fabuloso e Samsung: «Usano la nostra immagine senza permesso»

Battaglia legale del Comune dopo aver scoperto che il nome e le foto del territorio sono state usate negli spot delle due multinazionali a costo zero

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Sassari Per sentire anche a distanza i profumi della macchia mediterranea che avvolge Stintino basta versare nella lavatrice un ammorbidente che, assicura la pubblicità, impregnerà di queste fantastiche essenze la nostra biancheria. “È il segno di un'estate che vorrei potesse non finire mai” cantavano i Negramaro qualche anno fa, ma la sindaca Rita Vallebella non la vede in maniera così romantica e prepara una battaglia giudiziaria contro l’azienda produttrice dell’ammorbidente Fabuloso, uno dei più diffusi sul mercato, che la scorsa primavera ha inserito Stintino senza avvisare né chiedere il permesso in una linea dedicata a una serie di località turistiche italiane molto famose nel mondo.

Una sfida a viso aperto contro una delle più grosse multinazionali sul mercato, la Colgate-Palmolive, ma Rita Vallebella, avvocata di professione, è convinta di essere nel giusto e rilancia anche contro la Samsung, colosso coreano della telefonia mobile, che in uno spot (peraltro firmato da un sassarese) ha mostrato un suo modello top di gamma che veleggia nelle acque prospicienti la spiaggia della Pelosa: «La legge parla chiaro – dice –: chiunque può fotografare un luogo o una località e conservare l’immagine, ma se questa viene utilizzata per scopi commerciali bisogna versare una somma di denaro all’amministrazione comunale. Cosa che, in questi due casi, non è avvenuta».

Non è la prima volta che le più belle località turistiche isolane vengono utilizzate a loro insaputa per spot di grande rilevanza: «Penso alla foto della Pelosa spacciata per una spiaggia delle Seychelles – aggiunge Rita Vallebella –. Dato che lavoro nel campo legale, sono andata a guardare la normativa di riferimento, il Codice Urbani del 2004, che regola la tutela del paesaggio in Italia. E le disposizioni sono chiare: chi vuole sfruttare per scopi commerciali il nome o le immagini di una località deve rapportarsi con l’amministrazione comunale. Fabuloso utilizza il nome di Stintino, la Samsung un’immagine che identifica chiaramente il nostro paese. Mi sono consultata con uno studio legale specializzato e stiamo preparando la causa. Prima cercheremo di risolvere la controversia in maniera stragiudiziale e scriveremo alle aziende per trovare un accordo. Se non sarà possibile, andremo avanti. Abbiamo scritto anche alle altre località interessate, solo una ci ha risposto, vediamo se troveremo il modo di muoverci insieme».

Prevenire, però, è meglio che curare e così Stintino si sta cautelando per il futuro: «A fine mese presenteremo in consiglio comunale un regolamento dettagliato su questa materia – anticipa la sindaca –. Regolamento che di fatto recepisce la legislazione, di fatto ai Comuni viene conferito una sorta di diritto di immagine. Ci siamo anche rapportati con altre amministrazioni comunali, credo che sia interesse di tutti, in un posto come la Sardegna, mettere i paletti giusti su questo terreno: per identificare una località bastano anche solo un nuraghe, una chiesa, una spiaggia. E non va bene che debbano essere sfruttate per scopi commerciali senza chiedere il permesso».

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