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Sanità

A Sassari arriva l’operazione non invasiva per affrontare il tumore al seno

L’equipe chirurgica della Breast Unit guidata da Alessandro Fancellu dell'Aou di Sassari
L’equipe chirurgica della Breast Unit guidata da Alessandro Fancellu dell'Aou di Sassari

Il programma avviato dall’Aou con l’impiego di un sistema robotico

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Sassari Una importante novità, per le donne che stanno affrontando il percorso di cura dal tumore al seno: anche a Sassari sarà possibile sottoporsi a un intervento chirurgico meno invasivo. Con una sola piccola incisione, nascosta sotto l’ascella, oggi è infatti possibile rimuovere la ghiandola mammaria senza sacrificare areola e capezzolo e ricostruire subito il seno. È la mastectomia robotica nipple-sparing, una tecnica che unisce precisione e attenzione alla qualità di vita delle donne.

La Breast Unit dell’Aou di Sassari ha avviato questo programma innovativo attraverso l’utilizzo del sistema robotico Da Vinci single-port. Con questo nuovo programma, la Breast Unit si colloca tra i centri all’avanguardia nell’utilizzo della chirurgia mini-invasiva per il trattamento delle neoplasie mammarie. L’obiettivo è quello di ampliare progressivamente l’esperienza clinica e di mettere a disposizione delle pazienti strumenti sempre più moderni, sicuri ed efficaci, che uniscono eccellenza scientifica e attenzione alla persona. A Sassari i primi casi sono stati eseguiti a giugno 2025 dalla Breast Unit diretta dal professor Alessandro Fancellu, con le dottoresse Giuliana Giuliani, Silvia Mulas, Anna Maria Contini e Laura Ariu, in collaborazione con la Chirurgia Plastica del professor Corrado Rubino.

Il percorso è frutto di un training dedicato svolto a Sassari e in centri europei di riferimento (Dublino, Parigi, Strasburgo). Oggi, in Italia, oltre Sassari, solo tre centri eseguono regolarmente questa procedura. «La mastectomia robotica ci permette di asportare la ghiandola con la massima precisione, riducendo il traumatismo dei tessuti e favorendo un recupero più rapido», spiega il professor Alessandro Fancellu, direttore della Breast Unit.

«Accediamo con un’unica mini-incisione ascellare e, grazie agli strumenti articolati del robot, lavoriamo in un campo chirurgico stabile, con visione ingrandita e tridimensionale. La preservazione del complesso areola-capezzolo e la ricostruzione immediata migliorano l’esito estetico e la percezione tattile del seno operato, senza derogare alla radicalità oncologica. Non tutte le pazienti sono adatte alla tecnica robotica – precisa Fancellu -. La selezione delle pazienti candidabili a questo tipo di intervento chirurgico avviene attraverso un team multidisciplinare».

Per l’Aou di Sassari la robotica è parte di un piano di crescita tecnologica e organizzativa. «L’introduzione della mastectomia robotica conferma la scelta strategica sull’innovazione chirurgica», afferma il commissario straordinario Mario Carmine Palermo. L’impegno riguarda anche la presa in carico complessiva delle donne. «La robotica amplia le possibilità terapeutiche della Breast Unit e rafforza la rete clinica a tutela della salute femminile – sottolinea la direttrice sanitaria Lucia Anna Mameli -. Offriamo un percorso chiaro: diagnosi tempestiva, trattamento personalizzato, attenzione alla funzione e all’immagine corporea, continuità assistenziale. La tecnologia è uno strumento: al centro restano le persone e i loro bisogni».

La Breast Unit dell’Aou di Sassari è riferimento per il Centro-nord Sardegna e opera secondo gli standard Eusoma, la società europea degli specialisti nel tumore mammario. Dall'inizio del 2025 sono state operate 371 donne, delle quali 250 per tumore maligno, con un incremento del 20% rispetto allo stesso periodo del 2024. (cr.sas)

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