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Studenti universitari depressi e stressati: «Stanchi di essere considerati solo numeri e performance»

di Davide Pinna
Studenti universitari depressi e stressati: «Stanchi di essere considerati solo numeri e performance»

L’analisi nell’ambito del progetto Prisma sugli iscritti di Sassari: in meno di un anno quasi 200 richieste d’aiuto

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Sassari Ansia, depressione, stress: come stanno i nostri studenti? È la domanda a cui hanno provato a rispondere i ricercatori dell’Università di Sassari, nel quadro del progetto Prisma, che coinvolge diversi atenei in tutta Italia ed è stato presentato ieri alla Biblioteca Universitaria di piazza Fiume.

Ansia e depressione

E i dati emersi dalle risposte di 778 studenti ai questionari proposti dai ricercatori mostrano una situazione tutt’altro che tranquillizzante. Il 47,9 per cento ha mostrato valori clinicamente rilevanti di ansia. Un dato che sale al 56,7 per cento quando si parla di depressione. E che torna su valori più contenuti, ma comunque preoccupanti, in riferimento ai livelli di stress: sono alti per il 35,35 per cento.

Dati positivi

I dati, illustrati dalla ricercatrice Lucrezia Perella, mostrano però anche segnali positivi. Il 46 per cento degli studenti e delle studentesse sassarese si trovano in uno stato di flourishing, una condizione che indica la piena soddisfazione e il massimo benessere psisco-fisico: è il dato più alto fra i dieci atenei partecipanti al progetto Prisma. E ancora, in media i due terzi degli studenti riferiscono di percepire un supporto alto da famiglia, amici e altre reti sociali. Interessante notare come gli studenti che non praticano regolarmente sport presentano livelli di ansia, depressione e stress più alti rispetti ai colleghi: «Ma questo vale per chi fa due o tre sedute alla settimana, quando gli impegni sono troppi gli indicatori negativi riprendono a salire».

«Ci sentiamo soli»

Il quadro si fa ancora più chiaro con le parole degli studenti che hanno partecipato ai focus group della ricerca, illustrate da Martina Tedde. «Ci sentiamo soli anche in un luogo dove ci sono tante persone» ha detto qualcuno. Ma c’è anche il problema dei ritmi di studio: «La vita dello studente è sospesa da un esame all’altro, si è sempre in attesa di vivere la propria vita». E la sensazione di essere considerati solo come numeri: «Siamo persone, non soltanto studenti: abbiamo anche tante altre cose per cui sentirci orgogliosi, ma ci si sente dire che l’unica cosa importante è il modo in cui “performi” all’università, quando in realtà ci sono tantissime altre cose di cui essere fieri, che però non vengono valorizzate»

Dipendenze

Interessante anche la visione degli studenti sulle dipendenze: ci sono sigarette tradizionali ed elettroniche e, con minore intensità, droghe leggere e alcol. Ma spuntano fuori anche le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale, utilizzata per cercare conferme immediate: «Così si riduce la fiducia in se stessi, si finisce per dipendere dal parere di qualcun altro».

Risposte

Fra le proposte emerse per affrontare questo malessere psicologico diffuso fra gli studenti, l’aumento degli spazi dove costruire relazioni e comunità, una maggiore valorizzazione degli studenti in quanto persone, oltre i risultati accademici. D’altra parte, già da tempo l’Università di Sassari prova ad assistere gli studenti con un servizio di counseling e sostegno psicologico. Dal 12 febbraio a oggi, in 7 mesi, 185 studenti hanno contattato lo sportello e, al momento, sono attivi 50 percorsi di sostegno. In campi anche altri strumenti, i circle – ossia i momenti di dibattito paritario organizzati in collaborazione con l’Ersu – e le attività sportive realizzate insieme al Cus.

Prisma

Il questionario e le altre attività rientrano nel progetto Prisma, presentato ieri dalla responsabile scientifica Patrizia Patrizi, professoressa di Psicologia sociale e giuridica e delegata del rettore per il Benessere lavorativo e dal coordinatore delle attività progettuali Ernesto Lodi, anche lui docente di Psicologia sociale. Prisma ha coinvolto altri otto atenei italiani e una accademia. Sono le università di Ferrara, ente capofila, politecnico di Milano, Genova, Modena e Reggio Emilia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Ca’ Foscari di Venezia, Parma e l’Accademia di Belle Arti di Venezia.

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