Ozieri, voleva far esplodere la casa e uccidere i carabinieri: rito abbreviato e perizia psichiatrica per il 64enne
L’uomo era stato arrestato ad aprile del 2025 dopo aver organizzato una trappola mortale
Sassari È stato ammesso al rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica il 64enne, arrestato lo scorso aprile dopo aver saturato di gas il suo appartamento di Ozieri e aver chiamato il 112 sostenendo di aver ucciso la moglie.
La donna in realtà stava bene, mentre l’uomo si era nascosto in un sotterraneo della casa, pronto a far saltare tutto all’arrivo dei carabinieri.
Il piano, che avrebbe potuto trasformarsi in una strage, non era andato a segno. I militari della Compagnia di Ozieri, guidata dal maggiore Gabriele Tronca, erano intervenuti e bloccato l’uomo, poi trasferito nel carcere di Bancali.
Nella mattinata di oggi, 12 dicembre, davanti al gup Gian Paolo Piana, la difesa – rappresentata dall’avvocata Antonella Chirigoni – ha scelto il rito abbreviato, chiedendo che sia subordinato a una perizia psichiatrica. Il giudice ha accolto la richiesta e rinviato l’udienza al 29 gennaio del prossimo anno. Il nome dell’imputato era già comparso nelle cronache pochi giorni prima dell’episodio di Ozieri: era stato condannato a nove mesi per vilipendio, sempre a Sassari, per aver danneggiato la lapide commemorativa di Walter Frau, il carabiniere ucciso a Chilivani il 16 agosto 1995 insieme al collega Ciriaco Carru durante uno scontro a fuoco con alcuni rapinatori.
Durante l’intervento dei soccorsi, le forze dell’ordine avevano trovato la villetta del 64enne completamente saturata di gas propano, con porte e finestre sigillate e un dispositivo rudimentale pronto a generare scintille, capace di provocare una potente esplosione. Nell’abitazione erano stati sequestrati anche fogli con scritte contro carabinieri, polizia e magistratura, oltre a libri e manifesti di propaganda fascista.
