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La sentenza

Sassari, rapine e pestaggi tra il centro e Predda Niedda: due condanne

di Luca Fiori
Sassari, rapine e pestaggi tra il centro e Predda Niedda: due condanne

I due erano stati arrestati a marzo del 2025 dalla squadra mobile. Una delle vittime aveva riportato la frattura di una vertebra e 90 giorni di cure

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Sassari Sono stati processati e condannati con il rito abbreviato Mario Scanu, 28 anni, e Fabrizio Chighini, 25, i due giovani sassaresi che all’inizio di marzo del 2025 avevano seminato il panico tra il centro storico di Sassari e Predda Niedda con una serie di assalti ai danni di donne sole, disabili e commercianti stranieri.

Nella mattinata di oggi, 11 dicembre, il giudice dell’udienza preliminare Gian Paolo Piana ha inflitto sei anni di reclusione a Scanu e tre anni, tre mesi e venti giorni a Chighini.

Le indagini erano state condotte dal sostituto procuratore Elisa Succu, mentre in udienza oggi era presente il pubblico ministero Giovanni Dore che ha chiesto la condanna di entrambi gli imputati. Una delle vittime, una donna straniera che era stata aggredita e rapinata all’uscita dal bancomat a Predda Niedda e aveva riportato la frattura di una vertebra e una prognosi di novanta giorni dopo essersi vista portare via una borsetta contenente 1.110 euro, si era costituita parte civile con l’avvocato Marco Manca. Chighini era difeso dall’avvocato Marco Palmieri, Scanu dall’avvocato Andrea Piroddi.

Secondo le accuse i due avrebbero messo a segno almeno quattro rapine in pochi giorni: il primo colpo il 3 marzo in un market tra via Turritana e via Arborea, dove – con il pretesto di acquistare una lattina di coca cola – avrebbero colpito con un pugno il titolare fuggendo con due bottiglie di superalcolici. Poche ore dopo avrebbero strappato il cellulare dalle mani di una donna in viale Italia, con Scanu che avrebbe estratto un coltello, minacciando un passante intervenuto in aiuto. Il giorno successivo l’aggressione brutale alla donna straniera in via Predda Niedda.

Infine l’ultimo colpo la sera del 10 marzo nel centro città, quando una passante era stata derubata della borsetta. A quel punto gli uomini della squadra mobile, guidati dal dirigente Michele Mecca, erano già sulle loro tracce e poco dopo erano scattate le manette.

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