La Nuova Sardegna

Giustizia: Berrino (FdI), 'con referendum decideranno i cittadini'

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Roma, 31 ott. (Adnkronos) - "Le preoccupazioni dell’onorevole Orlando, già ministro della Giustizia, sulla riforma approvata ieri in via definitiva in Senato sembrano derivare da una visione che non ne coglie appieno l’intento: modernizzare e rendere più trasparente il sistema giudiziario. In primo luogo, la riforma non mina l’autogoverno della magistratura, come Orlando sostiene, ma piuttosto ne rafforza l’indipendenza e la capacità di gestione interna. Un Csm composto esclusivamente da pubblici ministeri ridurrà la crescente concentrazione di potere nelle mani di una ‘casta’ che, troppo spesso, ha agito con logiche corporative e autoreferenziali. Pertanto, anche sul tema del sorteggio mi sembra importante chiarire che la scelta di riformare il sistema di nomina dei magistrati sia finalizzata a correggere un processo che ha mostrato le sue criticità". Così in una nota il senatore Gianni Berrino, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Giustizia. "La parità delle parti e la separazione delle carriere - prosegue - non solo sono necessarie per garantire un sistema più equo e trasparente, ma rappresentano una risposta alle preoccupazioni dei cittadini che giustamente chiedono un processo che non sia soggetto a conflitti di interesse interni alla magistratura. Orlando menziona poi la necessità di un ampio consenso costituzionale. È proprio per questo che questa riforma non è stata imposta senza discussione: è stata frutto di un lungo dibattito parlamentare, come lui ben sa, e cerca di rispondere alle richieste che arrivano dai cittadini e dalle forze politiche, comprese quelle che lei rappresenta. Il Parlamento non è stato espropriato, semmai è stato chiamato a svolgere il suo ruolo, a discutere e a decidere". "Infine, è evidente che la riforma non ha nulla a che vedere con la ‘tombola’ o con il sorteggio casuale. Mi sembra che la sua lettura della riforma tenda a enfatizzarne i rischi senza coglierne le potenzialità di rinnovamento. Concludo affermando che, come sempre, noi siamo pronti al dialogo, ma anche decisi a portare avanti le riforme necessarie per il bene dei cittadini, che appunto con il referendum avranno la sovranità di decidere", conclude.
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