La Nuova Sardegna

L’incontro

Il Consorzio Pecorino Romano cerca a scuola i professionisti del futuro

di Rachele Falchi
Il Consorzio Pecorino Romano cerca a scuola i professionisti del futuro

All’Istituto Fermi di Bono la presentazione della novità: due borse di studio all’Università di Parma

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Quando l’aula magna dell’Istituto “Fermi” di Bono si riempie, significa che l’appuntamento è di quelli che contano. Gli studenti del triennio, indirizzo agrario, molti dei quali chiamati a scegliere a breve il proprio percorso dopo il diploma, sono lì per scoprire da vicino la filiera del Pecorino Romano e le opportunità che può offrire. Non una solita lezione: davanti a loro c’è il dottor Gianfranco Gaias, referente del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano, arrivato nell’ambito del progetto “La Nuova @ Scuola” per raccontare una storia che affonda le radici nella memoria rurale della Sardegna e che oggi muove una delle economie più significative dell’isola.

Prima ancora dei numeri, Gaias offre ai ragazzi una definizione semplice e immediata: il Consorzio è la casa comune dell’intera filiera del Pecorino Romano. Dentro vi convivono caseifici, cooperative di allevatori e industria casearia, uniti da uno stesso obiettivo: valorizzare, salvaguardare e promuovere questa denominazione d’origine così importante per la Sardegna e per le altre aree di produzione. È un organismo che vigila sulle regole, certifica la qualità, tutela il marchio, difende il prodotto sui mercati e ne sostiene l’immagine in Italia e all’estero. In altre parole, il Consorzio garantisce che ogni forma di Pecorino Romano DOP rispetti tradizione, disciplinare e identità del territorio. Poi arrivano i numeri, quelli che impressionano gli studenti: circa 700 milioni di euro di valore economico, pari a quasi la metà del Pil - Prodotto interno lordo regionale -della Sardegna, generati in gran parte dall’export e dal mercato nazionale. Gianfranco Gaias spiega come questo patrimonio collettivo rappresenti non solo un prodotto tipico, ma una vera colonna portante dell’agroalimentare sardo. Ma il cuore dell’incontro è rivolto al futuro. Il settore conta oltre 30mila addetti, eppure soffre una crescente carenza di tecnici casari e figure specializzate. Da qui nasce una delle iniziative più significative annunciate da Gaias: due borse di studio triennali, per un totale di 60mila euro, destinate al corso universitario in Tecnologie e Gestione dell’Impresa Casearia (TeGIC) dell’Università di Parma. Il Consorzio e l’Ateneo collaboreranno per selezionare studenti particolarmente meritevoli, provenienti dalle aree di produzione, con particolare attenzione alla Sardegna, dove si concentra oltre il 95% della produzione. Un percorso unico in Italia, pensato per formare professionisti capaci di unire sapere scientifico, competenze gestionali e rispetto delle tradizioni locali. «Abbiamo pochi mezzi per raccontare ciò che facciamo ai più giovani, ma incontri come questo ci permettono di mostrare ai ragazzi le vere opportunità del settore», ricorda Gaias, sottolineando come l’obiettivo sia riportare nel comparto giovani preparati, capaci di dare continuità, innovazione e valore aggiunto alle aziende del Pecorino Romano. Così, tra racconti di filiera, sostenibilità e prospettive professionali, la mattinata all’Istituto Fermi si trasforma in un invito concreto: guardare al Pecorino Romano non solo come a un simbolo identitario, ma come a un futuro possibile in cui quei giovani possono concretamente diventare protagonisti.

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