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La pallacanestro italiana incorona Drake Diener

di Andrea Sini
La pallacanestro italiana incorona Drake Diener

L’ala della Dinamo vince il premio come miglior giocatore della stagione «Gioco in questo campionato da 8 anni, il titolo di Mvp è qualcosa di speciale»

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SASSARI. E adesso chiamatelo Mvp. “Emvipì” come most valuable player, miglior giocatore del campionato. Ma anche, nell’accezione americana, come giocatore che ha maggiormente contribuito alle vittorie della sua squadra. C’è tutto Drake Diener, nel titolo assegnatogli ufficialmente ieri dalla Lega basket. A 32 anni l’ala della Dinamo entra nella storia del campionato italiano e, come ampiamente annunciato, vede il suo nome aggiungersi alla ristrettissima lista di stelle che hanno illuminato la stagione regolare della pallacanestro italiana. Dd16 succede a Luigi Datome, premiato lo scorso anno e - dando uno sguardo ancora più indietro - va ad accomodarsi accanto a mostri sacri coma Sasha Danilovic, Danilo Gallinari, Enzino Esposito e Manu Ginobili. Tutta gente che, in un modo o nell’altro, ha lasciato il segno anche in Nba. Drake succede anche a Omar Thomas, attuale compagno di squadra, che nel 2010-’11 fece faville con Brindisi.

«Non è facile descrivere cosa si prova a ricevere un riconoscimento come questo – dice la stella biancoblù –. Intendo dire che non è che da ora in poi la mia carriera cambierà o che cambierò io come persona. Però io non sono l’americano che viene un anno in Italia e poi va via. Non sono qui di passaggio, gioco in questo campionato da 8 anni e sono passato attraverso momenti esaltanti e altri molto difficili. Per questo vincere il premio come miglior giocatore è qualcosa che davvero mi onora».

Oltre 19 punti di media a partita, su 31,2 giocati, percentuali mostruose da 2 (63%) e da 3 (51,9%) e una marea di canestri impossibili segnati, hanno fatto dell’ala di Fond du Lac la stella più luminosa della serie A. Senza contare la spettacolare serie di bombe che l’hanno fatto diventare il re delle triple nell’All star game di Ancona. Fiammate devastanti ma anche una grande pazienza. «Non mi sono mai esaltato troppo, durante la mia carriera – dice Drake Diener – ho sempre cercato di mantere un certo equilibrio sia in negativo che in positivo. E ho sempre guardato avanti, all’obiettivo successivo, questa è la mia mentalità. È per questo che sono riuscito a migliorare così tanto: è chiaro che quando sono arrivato in Italia non ero lo stesso tipo di giocatore che sono oggi. In questi anni ho sempre lavorato per crescere e cancellare i difetti».

Dedizione al lavoro, serietà, impegno e infinita umiltà. Sono queste le doti che gli riconosce chiunque lo veda all’opera da dietro le quinte. «Conosco la storia di questo premio, ricordo che già tempo fa avevo guardato i nomi dei vincitori ed è una lista che fa impressione. Il più forte? Quelli che sono andati in Nba sono fortissimi – sottolinea Drake – ma c’è anche il mio ex compagno di squadra McCalebb, un giocatore straordinario che inspiegabilmente non ha trovato posto in Nba».

Qual è il prossimo obiettivo? «Voglio vincere ancora con la Dinamo, ora ci sono i playoff e la sfida con Brindisi è per noi molto stimolante. Non abbiamo mai digerito l’eliminazione dell’anno scorso con Cantù e vogliamo assolutamente riscattarci». E con un “Emvipì” in campo, la Dinamo ha una marcia in più.

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