Questa volta la grande sfida è nei quarti
L’anno scorso in semifinale vinsero i lombardi. I giallorossi hanno un Datome (ma anche tante responsabilità) in meno
SASSARI. Il secondo posto alla fine della stagione regolare alla pari con Siena diventa il terzo, ma vale sempre il prezioso vantaggio dell’eventuale bella in casa nella sfida contro Roma, confronto che l’anno scorso fu tiratissimo. Cantù ha cambiato poco, rispetto alla scorsa stagione. Mantenuta la stella Ragland, ha un ottimo bilanciamento fra veterani e giovani (spicca il talento Abbas) e una grande esperienza di partite da dentro o fuori. Anche l’avventura nell’Eurocup è stata giudicata positivamente e ha contribuito a formare un gruppo che viene dato come uno dei più in forma del momento.
Gli uomini di Stefano Sacripanti segnano in media 81.1 canestri per partita e ne subiscono 76.3, ma mentre la media delle realizzazioni davanti ai tifosi del Pianella sale, quella dei canestri incassati resta costante, in casa o fuori che sia. Cantù ha in bacheca 2 coppe dei campioni, 4 Korac, 4 cope delle coppe, 2 supercoppe italiane, 2 intercontinentali, e vorrebbe il quarto scudetto. Per riuscirci, vuole continuare a mantenere inviolato il suo palasport.