Una grande festa e tanti ex in tribuna
Sottogamba. Quattro errori nei primi 5’. Dessena, Perico, Cossu e Astori. Innescano la Juve. Che non ha bisogno di regali. Il Cagliari non parte bene. Manca la testa giusta. Ci sta. Dopo due anni a...
Sottogamba. Quattro errori nei primi 5’. Dessena, Perico, Cossu e Astori. Innescano la Juve. Che non ha bisogno di regali. Il Cagliari non parte bene. Manca la testa giusta. Ci sta. Dopo due anni a inseguire, salvi, senza timoniere, stadio e tifosi. Ibarbo poteva fulminare Buffon? Forse. Festa macchiata.
Un’astronave. Impianto moderno e accogliente. Famiglie e bambini. Arriva il record dei 102 punti. Ma la cerimonia finale viene guastata dai soliti fenomeni. Invadono in un centinaio. La Juve scappa al fischio di Bergonzi. Figuraccia in mondovisione.
Signor centravanti. Segnava d’astuzia, potenza, classe. Roberto Boninsegna, doppio ex in tribuna. Forte anche senza scarpini: mantovano, di recente si è schierato con i lavoratori delle cartiere Burgo. Ci lavorara il padre.
Spot e rissa. Decine di migliaia di bandiere e altrettanti cartoncini colorati. Canzoni e vecchie glorie: Tacconi che para i rigori a tre tifosi. Poi, qualcosa si spezza. Nella Sud appare uno striscione che inneggia a Speziale. Il resto dello stadio esplode compatto: fischi brucianti. Lo levano dopo 2’. Un minimo di civiltà che dà ristoro.
Brasile e altro. Abbraccio e maglia scambiata. Un fitto conciliabolo. Mauricio Pinilla e Gigi Buffon. Il portierone esce. Abbraccia anche Bergonzi. Bye bye.
Cuore rossoblù. Tre bandiere e due striscioni rossoblù. Una ventina di puntini in uno spicchio bianco. Tifosi del Cagliari allo Stadium. Passione e dignità.
Piero, the best. Musica a palla. Lo Stadium canta e vibra. Lo speaker annuncia l’uscita della Juve. Prima di Chiellini e Pirlo dal sottopassaggio sbuca Piero, storico factotum rossoblù fin dai tempi degli Orrù. Applausi. (mf)