Prandelli e il sogno di un’Italia in finale
A Coverciano è cominciato il raduno dei primi 30 selezionati, il ct ora deve scegliere il gruppo che partirà per il Brasile
FIRENZE. Parte il viaggio Mondiale dell'Italia e Cesare Prandelli ha già sognato la sua Italia. È immacolata da gomitate e rossi in campo; convive nel ritiro di Mangaratiba aperto alle famiglie e non deve vietare i social network; fa uso del talento di Cassano anche solo 20' senza suscitare egotismi dannosi; regala ai suoi azzurri un'entusiasmo così grande da lasciarsi alle spalle crisi matrimoniali. Soprattutto, va oltre i limiti tecnici di un calcio spaurito fuori dai suoi confini. «Abbiamo organizzato tutto per arrivare in finale», l'asticella fissata dal commissario tecnico in avvio di raduno, sorprendentemente in alto.
Sogno o azzardo che sia, da Prandelli ad Albertini - capodelegazione in uscita dopo il Brasile - tutti nel club Italia ci credono. O almeno sanno cosa fare. E la cernita dei 23 dai 30 arrivati a Coverciano è solo una delle questioni sul tavolo. «Stanotte - ha raccontato il ct, dopo aver sfidato l'opinione pubblica su Chiellini e il codice etico - ho fatto un sogno incredibile: tre squadre venivano massacrate dai rossi e noi invece immacolati. Finalmente, dicevo...Dovremo avere la forza di sopportare e non reagire, guarderemo e riguarderemo i video: di questo parlerò alla squadra». Ribadito il proprio punto di vista sul difensore Juve e la gomitata a Pjanic, Prandelli userà questi primi tre giorni per varare un altro regolamento non scritto, quello sull'uso dei social. «Ne parleremo insieme, coinvolgerò i ragazzi: il divieto non appartiene al mio modo di essere, ma serve responsabilità e autoregolamentazione. Anche se noi siamo il paese diviso su tutto, ma poi tutti uniti contro le istituzioni, anche la federcalcio e il ct...In ogni caso, coinvolgeremo anche i familiari». Un argomento da sfiorare appena è il capitolo delle crisi familiari, da Pirlo a Buffon, ieri uscito allo scoperto. «Mi sorprende l'abbia fatto - il commento di Prandelli - e dispiace sempre quando c'è una separazione: evidentemente, ha la serenità per affrontare con forza questo momento al Mondiale». C'è invece un discorso che il ct proprio non vuole fare a quattr'occhi, ma con un avviso indiretto. «Cassano? Sa che questa è la sua ultima occasione importante: se mettiamo davanti il “noi” invece che l' “io”, avremo qualcosa più degli altri, altrimenti saranno problemi. E vale per tutti, anche per me». I primi tre giorni di raduno serviranno a rifare una minipreparazione, poi Poi una settimana fino all'amichevole di Londra con l'Irlanda per definire i 23. Infine la partenza per il Brasile.