La Nuova Sardegna

Sport

Filippo Salaris: «Un calo inspiegabile»

dall'inviato

I dirigenti rossoblù fischiati dal pubblico di casa per il “biscotto” col Mantova

26 maggio 2014
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FORLI'. Domenico Capitani ha resistito 45', poi ha lasciato lo stadio Morganti consapevole di aver buttato alle ortiche un'occasione più unica che rara. Filippo Salaris, arrivato in mattinata da Milano, è invece rimasto al suo posto, nella tribunetta aurità, sino al fischio finale. Ha assistito impassibile alla festa del Forlì, si è beccato qualche fischio (il pubblico di casa ha contestato ai dirigenti rossoblù il presunto "biscotto" con il Mantova) quindi è sceso negli spogliatoi per guardare negli occhi i suoi giocatori..

Sulla gara di ieri Salaris non ha cercato alibi: «Ho capito che sarebbe finita male dopo dieci minuti. Non abbiamo mai costruito occasioni importanti e ci siamo lasciati chiudere nella nostra metà campo. Nella ripresa, nel tentativo di recuperare ci siamo scoperti regalando praterie ai padroni di casa. Un errore che avevamo già fatto in passato con il Monza e con il Bassano ma che, evidentemente, non siamo stati capaci di correggere».

Sul futuro il vicepresidente non si sbilancia. «Avevamo pensato alla finalissima col Cuneo o con il Porto Tolle e ci stavamo organizzando per la doppia sfida di finale. Adesso non so quali sono i programmi per i prossimi giorni. La squadra tornerà a Sassari. Martedì si ritroverà al Vanni Sanna, poi decideremo che cosa fare».

E' esclusa (almeno per il momento) l'ipotesi di un disimpegno del presidente e del suo staff. «Capitani mi ha detto che sarebbe rimasto anche in caso di retrocessione in serie D. Oggi era molto deluso ma non credo abbia intenzione di fare marcia indietro. Dovremo rivedere i programmi ma la nostra avventura sportiva va avanti. In questo momento è difficile dire di più se non che siamo molto amareggiati per come si è conclusa la stagione e che comprendiamo la delusione dei tifosi sassaresi e di tutti quali che amano la Torres».

Antonio Ledà

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