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Biancoblù concordi «Traditi nel finale dal tiro da fuori»

dall’inviato
Biancoblù concordi «Traditi nel finale dal tiro da fuori»

Devecchi: «Grande grinta, poi abbiamo perso smalto» Gallinari, in tribuna: «La serie è ancora apertissima»

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MILANO. Dieci minuti con le polveri bagnate dalla distanza possono rovinare l’ottimo lavoro fatto per tre quarti abbondanti. Tutti d’accordo, a fine gara, compreso l’ospite a sorpresa del Mediolanum Forum. Tra i tanti vip del parterre c’era anche Danilo Gallinari, grande ex delle scarpette rosse e cugino del sassarese Jack Devecchi. «È stata una bellissima partita è la serie è tutt’altro che chiusa – ha detto a fine gara l’ala dei Denver Nuggets, in ripresa dopo un lunghissimo infortunio –. Milano e Sassari sono le due migliori formazioni del campionato e sono convinto che anche le prossime sfide saranno molto belle e intense. La Dinamo è stata in partita sin quasi alla fine, forse ha pagato un po’ di errori dalla lunga distanza. Chi ho tifato? Senza dubbio Milano, che è la mia ex squadra, ma spero sempre che mio cugino giochi bene. Anche se ha la maschera più brutta del mondo...».

A pochi passi di distanza, Jack Devecchi incassa il colpo senza fiatare. «È un vero peccato – sottolinea il numero 8 della Dinamo, che con l’Olimpia Milano ha giocato per diversi anni ai tempi delle giovanili – perché l’intensità era quella giusta e secondo me eravamo in grado di giocarcela sino all’ultimo. Abbiamo commesso qualche errore di troppo in attacco, anche su tiri non troppo difficili, loro hanno preso coraggio e da quel momento in poi non siamo più riusciti a riprendere la partita. Però c’eravamo, ed è da qui che dobbiamo ripartire».

La panchina sassarese, che spesso è il fattore chiave, ieri ha dato un contributo minimo in attacco, con appena 13 punti segnati. «Noi dobbiamo sempre farci trovare pronti, ma a volte non riusciamo a incidere più di tanto – dice Devecchi –, l’importante è non perdere la fiducia. Sappiamo di dover dare qualcosa di più».

Anche Marques Green torna sul pessimo finale al tiro. «La differenza è tutta lì – sottolinea il play di Philadelphia –, loro hanno continuato a segnare in maniera abbastanza costante, mentre noi non abbiamo praticamente più visto il canestro da fuori. È dura perdere in questo modo, la squadra c’era e ha girato molto bene. Può succedere. Ma torneremo, non vediamo l’ora di essere di nuovo in campo».

A.Si.

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