La Nuova Sardegna

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Il Banco si spegne nell’ultimo quarto

di Roberto Sanna
Il Banco si spegne nell’ultimo quarto

L’Armani vince limitando l’attacco biancoblù nel momento decisivo, domani la rivincita in gara2 ancora al Forum

31 maggio 2014
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INVIATO A MILANO. Decide l’ultimo quarto, quando la difesa dell’Armani manda fuori giri l’attacco del Banco. Fino a quel momento era stata una corsa spalla a spalla, con le due squadre che si inseguivano e sorpassavano, col Banco spesso a fare la lepre grazie a una partenza imperiosa. A metà gara il punteggio era alto, proprio come piace a Meo Sacchetti, 51-50 per i biancoblù che erano riusciti a portare il match sui loro ritmi preferiti e anche nel terzo quarto avevano tenuto duro pareggiando il parziale e tenendosi pronti per quello che, di solito, è il “loro” parziale. Ma stavolta qualcosa si è inceppato, per oltre 5’ il Banco è andato avanti solo con qualche tiro libero e un gioco da tre di Thomas su rimbalzo offensivo, segnando alla fine 11 punti con 2/16 al tiro e 1/10 da tre (con nove errori consecutivi dopo una tripla di Travis). Dall’altra parte, invece, è spuntato Gentile a raccogliere il testimone di Langford e chiudere la partita. Uno a zero Milano, domani gara2 sempre qui al Forum, è un match che indirizzerà la serie per il cambio campo della settimana prossima. E tra tornare al PalaSerradimigni sullo 0-2 o sull1-1 c’è una differenza enorme.

La chiave. Non una ma tante, in una sconfitta che poteva essere evitata stando attenti su tante piccole cose. La panchina, stavolta, ha inciso poco anche se le seconde linee dell’Armani non sono certo quelle di Brindisi. Ma solo Brian ha portato qualcosa di concreto, almeno a tratti, gli altri non sono mai entrati realmente in partita. Marques Green, soprattutto, ha “bucato” il momento clou dell’ultimo quarto con due errori da tre e una palla persa. Eze si è subito caricato di falli e ha rischiato un tecnico, Devecchi è stato utilizzato a sprazzi. Sotto canestro, ancora, Samuels è stato dominante (23 punti con 7/9 e 1/2, più 8 rimbalzi) e Milano ha chiuso con 12 rimbalzi in più. La statistica più importante è stato anche l’equilibrio dell’Armani che ha difeso e ha anche fatto canestro con continuità: mai sotto i 20 punti, anche 30 nel secondo quarto. Quand’è così, è dura. E si sapeva: il problema resta fare in modo che non accada anche domani.

La partita. Appassionante, intensa, anche bella. Il Banco ha cominciato alla grande in un porimo quarto nel quale ha sbagliato solo l’ultimo minuto, raccogliendo così solo un +4 (24-20) dopo essere stato avanti anche di 10 punti (17-7). Il bello di questo quarto è stata la difesa, che ha forzato Milano a 6 palle perse sempre convertite in canestri di splendida esecuzione. Banchi è stato così costretto a rimescolare il quintetto, mentre Meo Sacchetti ha cambiato tre uomini alla fine del quarto. Il passaggio però è stato brusco. Tra la fine del primo e l’inizio del secondo quarto il parziale è stato di 13-0 per Milano (24-15, 24-28) poi una tripla dell’indiavolato Travis Diener ha riaperto il fuoco dell’attacco biancoblù. Milano si è impantanata nella zona schierata da Meo Sacchetti, l’ingresso di Langford l’ha fatta saltare, nel finale led due squadre sono andate avanti con quintetti piccoli e all’intervallo una prodezza di Drake sulla sirena ha dato un punto di vantaggio alla Dinamo. Nel terzo quarto il Banco ha avuto alcuni minibreak (63-60, 70-67) ma l’ha chiuso sbagliando due liberi con Caleb Green. Sembrava tutto pronto per un finale rovente, invece l’Armani ha preso in mano la partita e l’ha messa in cassaforte con Hackett a guardia di Drake e Moss incollato a Travis. Milano spacca la partita con Gentile e Samuels, solo Thomas lotta come una belva sotto i tabelloni men tre Gordon sparisce. I due Green sparacchiano a vuoto, anche Drake si esibisce in un airball non da lui, quand’è così il Banco non può vincere. Ci riproverà domani sera, in fondo c’è mancato poco.

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