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La Dinamo Sassari ha pronto il piano per un nuovo palasport

di Andrea Sini
La Dinamo Sassari ha pronto il piano per un nuovo palasport

La società allarga i propri orizzonti e progetta una nuova "casa" con negozi, ristoranti, palestre e cinema multisala

04 agosto 2014
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SASSARI. Dal basket al cinema multisala, passando per una galleria commerciale, campi per il settore giovanile, ristoranti, centri fitness e una spa. Il “piano casa” della Dinamo guarda al futuro ma il domani sembra essere davvero dietro l’angolo. La società sassarese ha iniziato di mettere cemento fresco nelle proprie fondamenta ed è decisa a regalarsi un palazzetto con qualcosa di più: più spettatori, più funzionalità, più attività collaterali che rendano l’impianto moderno e sostenibile dal punti di vista economico. Al passo con i tempi, insomma. Cosa che il PalaSerradimigni di certo non è. La scalata verso i vertici del basket italiano e continentale, che procede ininterrottamente da un lustro, ha fatto diventare troppo stretto l’impianto di piazzale Segni e già da tempo la società del presidente Stefano Sardara ha manifestato l’intenzione di allargare i propri orizzonti.

Il progetto. Nelle ultime settimane i dirigenti della Dinamo hanno varcato i portoni di Palazzo Ducale per esporre al sindaco Nicola Sanna le proprie idee per il futuro: la proposta è quella di un project financing, ovvero l’utilizzo di investimenti privati per realizzare una struttura che risponda alle necessità di un top team: la Dinamo ne acquisirebbe la gestione diretta. La durata della convenzione verrebbe decisa dalle due parti sulla base degli studi sulla redditività complessiva garantita dalla struttura. L’accordo di massima con l’amministrazione comunale c’è, e sarebbe già stato fatto un primo passaggio in giunta, in attesa della proposta definitiva della Dinamo. Sono tre le piste battute in questo momento da Sardara e soci, che contano di chiudere la partita entro la fine di settembre con una di queste tre opzioni: il primo progetto prevede la ristrutturazione e l’allargamento del PalaSerradimigni; il secondo porterebbe all’abbattimento della struttura e alla ricostruzione completa; la terza possibilità è quella di edificare una nuova arena altrove.

La ristrutturazione. Con un investimento da 3-5 milioni di euro la capienza verrebbe portata da 5000 a 5900 posti, grazie all’abbattimento degli spigoli che separano i quattro settori. I lavori verrebbero eseguiti a partire dalla fine del prossimo campionato, nei soli mesi estivi (da ottobre la squadra torna in campo), e le strutture per le attività collaterali verrebbero completate successivamente. Questa sembra l’opzione meno accreditata, perché si tratterebbe di intervenire su una struttura considerata ormai obsoleta.

La demolizione. Questo progetto (12 milioni di investimento) prevede la demolizione dell’attuale struttura di piazzale Segni e la creazione di una nuova arena da 6800 posti. Anche in questo caso i lavori verrebbero eseguiti durante la sosta del campionato, andando avanti a tappe forzate e rinunciando, eventualmente, per alcuni mesi della stagione, ai settori C e D. Come nel caso dell’opzione precedente, la proprietà dell’impianto resterebbe al Comune, mentre la Dinamo avrebbe la gestione diretta (e gli introiti) per un numero di anni da definire.

La nuova arena. La terza opzione è la più ambiziosa: la Dinamo avrebbe già individuato due possibili aree in città nelle quali edificare un palasport da 8-10 mila posti. Il progetto prevede una spesa di 35 milioni di euro e in questo caso la Dinamo sarebbe anche proprietaria dell’impianto.

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