Nemmeno le altre rivali stanno brillando
Reggio Emilia in trasferta è un disastro, Venezia soffre gli scontri diretti e Trento è una matricola
05 maggio 2015
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SASSARI. Se Atene piange, Sparta non ride. E nemmeno Milano si sente al sicuro. Il Banco arriva ai playoff sulla scia di tante sconfitte, ma anche Reggio Emilia e Venezia non dormono sonni tranquilli perché in queste ultime settimane hanno avuto i loro alti e bassi. Come l’Armani, del resto, che ha vinto all’ultimo tiro a Caserta e subito dopo ha perso due volte di fila contro Cantù e Capo d’Orlando. Adesso si è ripresa battendo Bologna e Brindisi, ma resta sempre la sensazione che si tratti comunque di una squadra con qualche crepa. Non è la Montepaschi dei bei tempi, insomma, che sprizzava cannibalismo da tutti i pori.
Venezia l’abbiamo vista all’opera. Ha avuto regolarità e probabilmente chiuderà seconda, però ha un inquietante 0-6 nei match contro Milano, Reggio Emilia e la Dinamo. E per questo aumentano i rimpianti dei biancoblù per aver buttato via il terzo posto. Ora probabilmente arriverà Aradori, bisogna vedere se darà alla squadra quella solidità mentale che ancora manca.
E nemmeno Reggio Emilia convince del tutto. Perché ha un fattore campo importante (grazie anche a un palazzetto vetusto) eppure in trasferta non sale di livello: ha perso cinque volte nelle ultime sei gare fuori casa giocate a Milano (e va bene), Pistoia, Caserta, Pesaro e Roma, vincendo solo a Capo d’Orlando.
E Trento resta una matricola, che si è guadagnata e meritata il quarto posto ma non ha mai giocato una serie di playoff mentre la Dinamo è alla sua quinta esperienza consecutiva nella post-season e sono cose che contano. In più si tratta sempre di capire se queste squadre considerino i playoff come un premio e arrivino con la pancia già piena oppure abbiamo ancora fame ed energie per continuare a stupire quando le altre squadre sono nel loro territorio naturale.(r.s.)
