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Il nuoto sardo avanza a grandi bracciate e guarda ai Tricolori

Il nuoto sardo avanza a grandi bracciate e guarda ai Tricolori

Bilancio dopo le fasi regionali con numeri in crescita Tra i migliori talenti Simonetti, Meloni, Volpe e Manconi

27 luglio 2015
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SASSARI. La “lunga estate calda” del nuoto sardo non è ancora finita, dato che mancano la finali nazionali dei campionati di categoria, che andranno in scena a Roma dal 7 al 13 agosto. Ma dopo un mese vissuto a tutta velocità nel nord Sardegna, con le fasi regionali dei campionati assoluti, di categoria e degli esordienti B che si sono disputate a Sassari, nella vasca esterna dell’impianto comunale di Lu Fangazzu, e quella degli esordienti A, svoltasi ad Alghero, nella piscina di Maria Pia, il momento sembra quello ideale per tracciare un primo bilancio sullo stato di salute del movimento.

«Il primo dato che balza agli occhi è che tutti i numeri sono in crescita – è l’analisi di Pierluigi Salis, allenatore della Sport Full Time Sassari, una delle società che è stabilmente al vertice di tutte le manifestazioni –. Infatti abbiamo più atleti iscritti, il livello tecnico è elevato e in particolare fra gli esordienti vedo dei giovanissimi impostati meglio rispetto al passato e in grado quindi di esprimersi al massimo avanzando nelle categorie, fino a raggiungere il livello assoluto».

Nell’isola ormai operano proficuamente circa venticinque società spalmate su tutto il territorio regionale, che schierano in tutto fra i 1.500 e i 1.600 nuotatori, senza contare l’attività della categoria master. A occupare il podio nelle varie classifiche a squadre ci sono sempre Esperia Cagliari, Sport Full Time Sassari, Atlantide Elmas e Promogest Quartu, ultimamente anche la Sporter Sassari, ma sono almeno una decina le realtà che riescono a far arrivare i loro atleti alle finali nazionali dei campionati di categoria, vera cartina al tornasole della qualità del lavoro svolto.

Al prossimo appuntamento, per esempio, ci saranno quasi una quarantina di sardi ai blocchi di partenza, e volendo fare qualche nome non si può non sottolineare la crescita di Luca Simonetti della Sporter Sassari, Giorgia Meloni dell’Atlantide Elmas, Carlo Volpe della Sport Full Time Sassari e la sua compagna di squadra Nadia Manconi, tornata a buoni livelli dopo un infortunio al ginocchio.

Un panorama che mostra grandi potenzialità finchè gli atleti non arrivano ai diciotto anni, poi però si registra una grande emorragia di numeri e risultati. Perché? «Dopo la maturità i ragazzi iniziano a pensare a cosa vogliono fare da grandi – spiega Pierluigi Salis – e il nuoto è molto impegnativo, perché per rimanere ai massimi livelli devi allenarti 3-4 ore al giorno, ed a quel punto atleti e famiglie ci pensano bene prima di togliere tutto quel tempo a studio e lavoro».

Dice ancora Salis: «Le società in Sardegna, come in Italia, non riescono a sovvenzionare i loro nuotatori, l’unica soluzione è quella di riuscire a entrare in un gruppo sportivo, ma anche questo traguardo ormai è diventato quasi un’utopia. Basta vedere l’esempio di elementi come Andrea Farru e Giuseppe Guttuso, che nonostante siano arrivati alla nazionale non ce l’hanno fatta».

Fabio Fresu

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