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Aru primo tra gli italiani, Nibali cacciato

Aru primo tra gli italiani, Nibali cacciato

Seconda tappa spagnola e prima salita, il sardo decimo al traguardo e nella generale. Lo Squalo espulso per “aiutino”

24 agosto 2015
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ROMA. Clamoroso alla Vuelta: Vincenzo Nibali è stato espulso perché sorpreso, così come documentato in un video, mentre si aiuta con un’ammiraglia nel recuperare il suo gap dal gruppo dopo una maxi caduta, avvenuta a circa 28 chilometri dalla fine della seconda tappa, la AlhaurAn de la Torre-Caminito del Rey di 158,7 chilometri, vinta dallo scalatore colombiano Johan Chaves. Una tappa che ha visto il sardo Fabio Aru, coinvolto anche lui nella caduta con il campione dell’Astana, arrivare al decimo posto e primo tra gli italiani. Un buon risultato per il ciclista sardo, che, quando c’è da scalare non si tira mai indietro. Ieri, però, a fare la differenza è stato lo strappo finale di uno scalatore di razza come il 25enne colombiano Johan Chaves, che al suo primo centro in carriera si è messo indosso tutte le maglie, compresa quella di numero uno della generale: una piccola sorpresa che porta ancora più interesse in una Vuelta entrata immediatamente nel vivo. Seconda piazza, con un solo secondo di ritardo, per l’olandese Tom Dumoulin (Giant-Alpecin), terzo l’irlandese Nicolas Roche (Sky) a 9. Decimo e migliore degli italiani, invece, Fabio Aru (Astana), giunto con un gap di 37 secondi. Davanti al grimpeur sardo, cinque pretendenti al trionfo conclusivo: l’irlandese Martin, lo spagnolo Rodriguez a 26, il colombiano Quintana, il britannico Froome, gli spagnoli Valverde Moren.

A perdere terreno era stato, in pratica, il solo Nibali, ripartito senza problemi fisici. Da qui è iniziata la rimonta, peraltro riuscita, anche se il messinese è poi giunto al traguardo con un forte ritardo. L’azione scorretta di Nibali, trionfatore alla Vuelta nel 2010, non è passata inosservata alle immagini televisive e la commissione di corsa non ha potuto esimersi dal cartellino rosso per il siciliano, considerato alla vigilia un possibile vincitore della 70esima edizione della corsa iberica. Oggi la terza frazione, la Mijas-Malaga di 158,4 chilometri, in teoria adatta ai velocisti, in pratica affatto scontata nell’esito per una salita che precede il finale e che potrebbe mettere in difficoltà i signori degli sprint.

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