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Esiste ancora un progetto Torres?

Esiste ancora un progetto Torres?

Capitani è sempre più distante, la città protesta ma mancano le alternative

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SASSARI. Capitani nega di aver avuto richieste per cedere la Torres ma già il fatto di parlane indica la disponibilità del presidente a passare la mano. Il problema e a chi. A Sassari continuano a girare nomi di possibili “acquirenti” e si moltiplicano le ipotesi di cordate pronte a intervenire. Ma in realtà nessuno è ancora uscito allo scoperto. E’ solo pretattica o i bla blà di queste ore sono le solite chiacchiere da bar?

Di fatto domenica si è toccato con mano il distacco tra il patron, la squadra e i tifosi. Chi è entrato al Vanni Sanna ha trovato uno stadio semiabbandonato (i supporter della curva Nord hanno pulito i gradoni), senza un solo cartellone pubblicitario e con un servizio audio rimediato all’ultimo secondo. Un panorama desolante per una società che quest’estate fantasticava un ruolo da protagonista in Lega Pro. Anche i tifosi (che pure negli anni ne hanno viste tante) hanno perso la pazienza e lo hanno fatto capire a più riprese. Manolo Patalano, unico rappresentante della società rimasto sulla piazza, ha incassato una buona dose di insulti ed ha lasciato lo stadio visibilmente contrariato. Avrà girato i fischi al presidente?

Le uniche note positive sono arrivate dalla squadra che ha pareggiato una gara difficile ma, soprattutto, ha fatto vedere di avere un grande cuore. Ferazzoli ha dovuto mandare in campo una formazione priva di tre titolari (Lisai, Scotto e Musto) e si è affidato a un gruppo di ragazzini che ha evidenti limiti di esperienza e di prestanza fisica ma ha sopperito col carattere. E’ chiaro che la grinta da sola non basterà per disputare un campionato di vertice ma qui torniamo al discorso della società. La Torres ha bisogno di rinforzi (almeno tre-quattro giocatori importanti) e ha bisogno di certezze. Capitani in questo momento non sembra intenzionato a investire in un progetto nel quale non crede più. Però non può nemmeno pensare di lasciare morire la squadra d’inedia. L’ha già fatto con la femminile ed è stato un errore che la città non dimenticherà facilmente. Adesso chi può batta un colpo.

A.L.

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