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Tutti a scuola da Joe Alexander: «Sono solo uno del gruppo»

dall’inviato
Tutti a scuola da Joe Alexander: «Sono solo uno del gruppo»

VARESE. Più fiducia, più minuti sulle gambe, più sicurezza. Tutto insieme, abbinato a doti fisiche e tecniche da Nba, fa un fenomeno. Joe Alexander ingrana e con lui tutta la squadra viaggia a un’altr...

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VARESE. Più fiducia, più minuti sulle gambe, più sicurezza. Tutto insieme, abbinato a doti fisiche e tecniche da Nba, fa un fenomeno. Joe Alexander ingrana e con lui tutta la squadra viaggia a un’altra velocità, oltre che su una dimensione completamente diversa. L’ala americana nata a Taiwan a Varese è stata promossa in quintetto da coach Sacchetti, disperato e sconfortato per le prestazioni di Brent Petway. La risposta dell’ex giocatore dei Milwaukee Bucks è andata addirittura oltre le attese.

«Fisicamente mi sento bene – dice Alexander – e la cosa più importante è riuscire ad allenarmi e a giocare con continuità. Poi partire in quintetto o dalla panchina non ha tutta questa importanza».

Con 19 punti (9/13 complessivo al tiro), 7 rimbalzi e un campionario di giocate da stropicciarsi gli occhi, il numero 9 della Dinamo si conferma un giocatore di livello stella. Ma davvero partire in quintetto non fa nessuna differenza? «Sì, non nascondo che mi faccia piacere – conferma Alexander – soprattutto perché godere di questa fiducia da parte dello staff significa che il percorso di recupero e inserimento procede bene. Partire in quintetto fa piacere a tutti i giocatori, ma a questi livelli non è una cosa fondamentale».

Sin dall’inizio della stagione, via via sempre con maggiore forza, Alexander ha mostrato di poter essere estremamente utile sia nel ruolo di ala forte dinamica, sia in quello di centro atipico: pericoloso dalla lunga e dalla media distanza, dotato di un gran fisico e in possesso di un bagaglio tecnico strabiliante, il giocatore americano si considera solo una delle pedine. «Siamo una buonissima squadra, con tanti giocatori di talento. Io mi trovo molto bene in entrambi i ruoli, ma la cosa importante è giocare bene nel contesto di squadra, perché un giocatore può anche fare 30 punti ma se poi non serve a vincere diventa tutto inutile».

Domani la Dinamo scende in campo in casa del Maccabi. «L’anno scorso ho giocato in quella squadra, ma a parte l’allenatore quest’anno è cambiato quasi tutto. So che sono molto competitivi e bisogna rispettarli. L’assenza di Varnado? Non so, magari riuscirà a recuperare. Eventualmente io non ho problemi a giocare da centro anche in Eurolega. Sono troppo “piccolo” per quel ruolo? Non credo proprio...».

A.Si.

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