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Calcio, il re dei bomber italiani è Giuseppe Meloni di Nuoro

di Paolo Muggianu
L'esultanza di Giuseppe Meloni dopo un gol
L'esultanza di Giuseppe Meloni dopo un gol

L’attaccante ha realizzato 17 reti in 12 gare col Fondi nel girone H di serie D. Nessuno come lui: «Voglio battere il mio record di 27»

18 novembre 2015
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OLBIA. In questa stagione in Italia, dalla Serie A alla Terza categoria c’è un sardo che sta vincendo una Scarpa d’oro: 17 reti in 12 partite. Neanche Cristiano Ronaldo. Ha la media gol più alta di tutti Giuseppe Meloni, trentenne di Nuoro che sta facendo le fortune del Fondi, formazione laziale inserita nel girone H della serie D.

Dodici partite, diciassette gol, quasi un gol e mezzo di media a partita, questo il biglietto da visita di quest’attaccante che ha fatto sempre bene dovunque ha giocato e domenica prossima in casa dell’Isola Liri potrebbe mettere a segno il sigillo numero 100 in serie D, visto che a oggi è a quota 99.

E’ reduce da tre campionati consecutivi di serie D vinti con tre maglie diverse: Torres, Savoia e Akragas. Quest’anno sta tentando il poker con l’ambizioso Unicusano Fondi.

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E’ già diventato l’idolo della tifoseria. A suon di gol.

«E’ vero, sono arrivato in una squadra costruita per vincere il campionato. Ci sono giocatori importantissimi anche di categoria superiore e dietro c’è una società solida che sta cercando di riportare a Fondi il calcio professionistico. Dispiace soltanto che una parte della tifoseria sia ancora scettica, ma i risultati che abbiamo ottenuto finora stanno facendo cambiare idea anche ai più pessimisti».

Il Fondi ha trovato qualche difficoltà iniziale per via dell’inserimento in un girone diverso da quello sardo-laziale in cui aveva giocato nelle precedenti stagioni.

«Dispiace soprattutto a me perché nel girone G, e con otto squadre sarde, sarei andato spesso a casa a Nuoro. Dopo l’iniziale appannamento dovuto alle insidie di un girone dalle mille difficoltà anche logistiche, abbiamo iniziato a fare risultati importanti e penso che possiamo dire la nostra sino al termine della stagione regolare per la vittoria del campionato, visto che la capolista Nardò è distante solo sei lunghezze e le trasferte lunghissime che duravano sette ore di pullman le abbiamo già giocate. Ora gli scontri diretti li avremo tutti nel girone di ritorno davanti al nostro pubblico».

Tre campionati di serie D consecutivi vinti prima dell’approdo a Fondi con le maglie di Torres, Savoia e Akragas, ma al termine della stagione ha sempre cambiato aria, è una scelta precisa, cercare nuove emozioni?

«Non è affatto così, semplicemente sia a Sassari che a Torre Annunziata e ad Agrigento non sono stato confermato, neanche mi hanno fatto una proposta per un nuovo contratto, ma va bene così, adesso cercheremo di vincere un altro campionato con la maglia del Fondi. E sarebbe bello anche battere il mio record personale di reti segnate in una stagione. Nel 2008-2009 siglai complessivamente 27 reti tra stagione regolare e playoff».

Nel girone sardo-laziale che effetto le fa trovare in testa alla classifica l’Arzachena, squadra con la quale ha stabilito il suo record personale di 27 reti?

«Mi fa piacere perché ad Arzachena ho vissuto una splendida stagione, è lì che sono veramente esploso. Ho ancora tanti amici e quest’anno ci giocano anche dei miei cari ex compagni di squadra: è un gruppo forte nel quale spiccano le doti realizzative di una coppia di attaccanti ben assortita quale si sta dimostrando quella formata da Andrea Sanna e da Piotr Branicki».

La lotta per la promozione può coinvolgere altre formazioni sarde come Nuorese, Olbia e Torres?

«Sicuramente, sono squadre espresse da piazze molto importanti che hanno conosciuto il calcio professionistico e faranno di tutto per tornarci, possibilmente già al termine di questa stagione».

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