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È Ceppitelli il chiavistello del Cagliari

di Mario Frongia
È Ceppitelli il chiavistello del Cagliari

Serie B. Con il centrale in campo i rossoblù non hanno preso gol nove volte su dieci. «E adesso voglio il rinnovo»

23 marzo 2016
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CAGLIARI. Un debito da ripagare. La forza del progetto. Le qualità di Rastelli. Luca Ceppitelli, l'uomo della ripartenza.

A Vicenza, una garanzia. I numeri sono chiari: in dieci gare il Cagliari non ha preso gol: in nove di queste il centrale era al centro della difesa.

"Cerco di dare tranquillità e aiutare i compagni. Se questo ha portato risultati non posso che essere felice". Classe '89, pezzo pregiato del mercato 2014, il presidente del Cagliari Giulini lo prende dal Bari che ha dietro vari club di A e B. Finisce come sappiamo. Ora le vele sono al vento: Ceppitelli ha rinnovato fino al 2020. Insomma, contratto con vista.

Il progetto. Ma serve un passo indietro: "Vorrei chiarire: non ero convinto di restare e l'avrei fatto solo di fronte a un progetto. La società, che ringrazio per la fiducia, mi ha convinto e i risultati si vedono".

Pacato, riflessivo, attento ai dettagli. "Avevo un debito verso i tifosi che - spiega il centrale - spero di ripagare entro la fine dell'anno. Un obiettivo? La serie A. Voglio dare il massimo con questa maglia addosso".

Il marcatore che infonde sicurezza ai compagni di reparto. Quello per il quale Rastelli farebbe follie. Il difensore allunga il passo. Intervento estivo a rallentarne la stagione, poi in squadra da protagonista, nuovo stop con l'impasse della squadra, il filotto delle quattro gare con un punto. A Vicenza, la rinascita. Con i 3 punti, a quota 65 a dieci turni dalla fine. Più una notte da capolista e la porta di Storari imbattuta.

Rinnovo top. "Mi sono convinto a restare e rinnovare" è la frase clou. Ceppitelli ha al fianco Stefano Capozucca.

L'intesa tra il direttore sportivo e i rossoblù è solida. "I dubbi dell'estate scorsa? Serviva un confronto, volevo capire quale fosse il percorso migliore per la mia carriera. Sono certo che stare qui a Cagliari sarebbe stata la cosa giusta". L'sms vola leggero: i quattro mori, lo scudetto leggendario del '70, un team che rappresenta un'isola. "Sì, ho capito l'importanza di questa maglia e l'onore di poterla indossare. Sono contento, spero di poter dare molto ancora".

Assenze e grinta. Lo sguardo al denominatore stagionale è inevitabile: una rosa di 23 giocatori di prima fascia decimata da subito da infortuni, squalifiche, chiamate in nazionale.

"Sì, stiamo vivendo in emergenza fin dalla prima partita. In particolare, quest'ultimo periodo è stato il più difficile. Ma in un campionato così lungo può capitare, l'importante è riprendersi come abbiamo dimostrato di saper dare a Vicenza. Va riportata la nostra convinzione sul campo, finora è mancato a tratti solo questo aspetto".

Ceppitelli tira dritto. E ammette: "Rastelli ha influito molto sulle mie prestazioni. Per un difensore più che per una punta è importante giocare in una squadra organizzata. Il mister non lascia mai nulla al caso e prepara gli strumenti per affrontare al meglio la partita. La serie A? Mi sento pronto. Al riguardo apprezzo le parole del direttore e del presidente che vogliono puntare su di me".

Si entra nel vivo. Collettivo e singoli. Si parte con Krajnc: "Luka? Ha grandi qualità, ci sta un momento in cui si perde qualche sicurezza, è giovane ma ha fatto vedere quanto è forte. Non abbiamo titolari e riserve, chi ha sostituito Di Gennaro e Fossati l'ha fatto molto bene. Il gol di Cinelli? Per lui è stata una sensazione contrastante, ma sono sicuro che è felice perché ha segnato il suo primo gol con il Cagliari, con un pensiero ai suoi ex tifosi".

Si pensa al prossimo turno. "La partita di Modena è importante come le prossime cinque: possono avvicinarci alla matematica". Ovvero, la A si avvicina.

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