Per la Dinamo lo sprint stavolta vale
Serie A di basket, negli ultimi cinque anni le cinque gare finali hanno fatto la differenza solo in un caso. Stavolta è diverso
SASSARI. Cinque piccole finali per dare un senso a una stagione sin qui decisamente sotto le aspettative e per evitare di restare fuori dai playoff per la prima volta dall’arrivo nella massima serie. Tutto in cinque partite, tutto in 30 giorni per la Dinamo, che si prepara a un complicato sprint per conquistare un posto nella fase scudetto della serie A di basket.
La situazione. Dopo 25 giornate i biancoblù sassaresi si trovano perfettamente in bilico, all’ottavo e ultimo posto disponibile per accedere ai playoff. La classifica (il Banco ha 24 punti) e il calendario dicono che per la squadra di Federico Pasquini ha margini d’errore limitatissimi, dato che alle sue spalle ci sono Brindisi (22 punti) e un esercito di cinque squadre più o meno arrembanti a quota 20, formato da Capo d’Orlando, Varese, Caserta, Cantù e Bologna. Logan e compagni hanno all’orizzonte i match interni contro Caserta e Torino, due delicatissime trasferte (a Reggio Emilia e Pistoia), per chiudere poi in casa con l’Olimpia Milano.
I precedenti. Nelle cinque precedenti stagioni disputate nella massima serie, dal 2010 al 2015, la Dinamo ha sempre centrato la qualificazione ai playoff, ma è interessante notare come soltanto nell’anno da matricola (2010-’11) le ultime cinque partite siano state decisive per l’ammissione alla seconda fase. In tutti gli altri casi la squadra (sempre allenata da Meo Sacchetti) aveva cementato la qualificazione ai playoff nelle partite precedenti, con le ultime cinque gare di regular season capaci di portare variazioni di classifica minime.
Lo sprint della matricola. Nel 2010-’11 la Dinamo è alla sua prima apparizione assoluta nella massima serie. Alla 25ª giornata la squadra di Sacchetti è 11ª in classifica, virtualmente salva, e non ha molto altro da chiedere al campionato. Invece la scintilla scocca con la vittoria per un punto (86-85) contro la Lottomatica Roma. Poi la sconfitta in volata ad Avellino e l’inatteso miracolo con tre successi di fila: alla terz’ultima la Cimberio Varese cade al palazzetto 88-83, affondata da un mostruoso White (31 punti) e da uno straordinario Travis Diener (24 punti e 10 rimbalzi). Poi, sempre in piazzale Segni, la storica vittoria per 83-81 sulla Montepaschi Siena, che sino a quel punto aveva perso solo 3 gare, e il blitz di Cremona: successo per 82-88 (Hunter scrive 28+9), contemporanee sconfitte di Roma e Varese, e i sassaresi entrano nei playoff addirittura con il sesto posto della griglia. Nei playoff daranno filo da torcere anche a Milano.
La leggerezza. Nel 2011-’12 il campionato è zoppo, a 17 squadre. Alla vigilia della quint’ultima giornata la Dinamo è terza, alle spalle di Siena e Cantù e a pari punti con Milano e Pesaro. I sassaresi perdono proprio a Pesaro per 89-81, poi battono l’Angelico Biella di Massimo Chessa per 104-97 mandando 7 giocatori in doppia cifra. Ancora un ko, a Siena (92-85), poi un doppio successo: 81-74 contro Venezia e un largo 69-95 a Caserta: il Banco è quarto e sulle ali dell’entusiasmo fa fuori la Virtus Bologna in 3 gare, per poi arrendersi alla corazzata Siena.
Il grande rimpianto. Per i bi ancoblù quello del 2012-’13 è il campionato della consacrazione ad alti livelli: i sassaresi restano tra le prime per tutta la regular season. A 5 gare dalla fine sono secondi, alle spalle di Varese, e l’eccellente sprint finale consentirà solo di conservare la piazza d’onore: dopo il ko a Reggio Emilia, Vanuzzo e compagni centrano un poker di vittorie: 105-87 contro l’Acesa Roma, seconda a -2, grazie a una favolosa prova del collettivo. In doppia cifra vanno Vanuzzo, Brian Sacchetti, Gordon, Easley, Drake e Travis Diener (12 punti e 11 assist). Fuochi d’artificio a Bologna (110-120 dopo un overtime, Thornton ne fa 30), poi vittorie su Caserta (87-74) e addirittura al PalaEstra di Siena (86-92), con un favoloso Travis Diener autore di 33 punti. La Dinamo probabilmente più forte e amata di sempre cadrà già ai quarti dopo un’estenuante serie contro Cantù.
La crescita. Nel 2013-’14 dopo 25 giornate la Dinamo era quinta (bilancio 16-9): poi il ko sul filo di lana a Siena (82-81), il successo sull’Acea Roma (82-71), due ko di fila (92-95 in casa con Caserta e 88-78 a Milano), poi il rotondo 97-78 su Brindisi (28 per Caleb Green), che valse il quarto posto e il fattore campo nella semifinale proprio contro Brindisi.
Verso il trionfo. Lo scorso anno nelle ultime partite, partendo dal quarto posto, arrivarono tre sconfitte di fila (a Reggio Emilia, con Varese e a Caserta), poi i successi sulla vicecapolista Venezia (88-80, con 6 in doppia cifra) e a Cremona, che non evitarono ai sassaresi di scivolare al quinto posto e di perdere il fattore campo contro Trento. Nessun problema, però, perché poi il Banco arrivò sino in fondo.
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