Spanu: «Per la DinamoLab una salvezza che vale»
SASSARI. Orgoglioso di portare la fascia al braccio, orgoglioso di essere capitano e di essere biancoblu, Claudio Spanu è uno dei giocatori su cui poggia il progetto DinamoLab. La squadra sassarese...
SASSARI. Orgoglioso di portare la fascia al braccio, orgoglioso di essere capitano e di essere biancoblu, Claudio Spanu è uno dei giocatori su cui poggia il progetto DinamoLab.
La squadra sassarese è stata una delle piacevoli e attese sorprese del massimo campionato di basket in carrozzina. Da neopromossa, la squadra di coach Cherchi ha confermato la categoria gettando le basi per un prossimo futuro da auspicabile protagonista.
Siamo alle battute finali del campionato di serie A: un bilancio generale di questa annata? «Direi certamente più che positivo: con le nostre dirette concorrenti alla salvezza ci siamo comportanti davvero bene vincendo tutti gli scontri diretti, riuscendo così a regalare al club una importante salvezza anticipata. Da neopromossa abbiamo sicuramente fatto un primo passo importante».
Una stagione da matricola con salvezza matematica arrivata in anticipo s'è detto: qualche rimpianto o obiettivi centrati? «Abbiamo centrato gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Ad un certo punto potevamo giocarci addirittura l'accesso ai playoff scudetto. Sarebbe stato bello, ma devo ammettere che per questo abbiamo ancora tanto da lavorare». Azzurro Italia, capitano DinamoLab, uomo da All Star Game. Quanto è cresciuto Claudio Spanu come giocatore in questi anni? «La stagione trascorsa a giocare in serie B è stata molto importante, così come il nuovo confronto con la serie A. Mi sono allenato duramente e questo mi ha permesso di migliorarmi. Diciamo che non bisogna mai rilassarsi: sono dell'idea che si possa e si debba sempre migliorare».
Il futuro? «Ho accettato un progetto unico in Italia e non posso certo abbandonarlo nel momento più bello. Spero di vincere con la maglia della DinamoLab e di riportare Sassari ai livelli che merita».
Nel fine settimana Spanu sarebbe dovuto essere in Belgio per il torneo Parantee Paralympic Championship con la Nazionale azzurra, evento internazionale in programma a Blankenberge poi annullato per i tragici fatti di Bruxelles. Lo sport si ferma davanti al terrorismo. Un commento a riguardo? «Non ci sono mai parole appropriate per commentare simili tragedie. Il pensiero va chiaramente a tutti quei poveri innocenti che si sono trovati lì e sono stati colpiti dagli attentati».
Giovanni Dessole