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La Dinamo come Penelope, disfa una vittoria già in tasca

di Mario Carta
La Dinamo come Penelope, disfa una vittoria già in tasca

A Pistoia sopra di 17 i biancoblù si smarriscono nella ripresa. Si salva solo Stipcevic Altro che quinto posto, si scivola all’ottavo e l’avversaria playoff (per ora) è l’Armani

25 aprile 2016
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SASSARI. La Dinamo più bella e la Dinamo peggiore insieme nella stessa partita, a Pistoia, e alla fine il lato oscuro del pianeta biancoblù è riuscito a prevalere sulla sua faccia solare, quella che nella prima metà gara era andata sopra di 17, sprecando un’occasionissima. I playoff c’erano e restano, ma i biancoblù non solo non hanno saputo approfittare del passo falso casalingo di Trento con Venezia, ma precipitano dal sesto all’ottavo posto, abbinati a Milano, già certa del primo posto e avversaria nell’ultima sfida della stagione regolare il 4 maggio. Non una partita qualsiasi.

Coach Pasquini parte con D’Ercole in quintetto, mentre Esposito dall’altra parte non rischia Blackshere, che non va neanche a referto. L’avvio è teso, si gioca per qualcosa di più dei due punti da una parte e dall’altra, e al 6’ è 7-8. I biancoblù si sbloccano dall’arco con David Logan, e cominciano a correre e a divertirsi. Dal +4 al +9 nel finale del primo quarto, con coach Pasquini che ha già fatto assaggiare il campo a 8 dei suoi (compreso un Petway ancora una volta a corrente alternata), Logan già a quota 10 e Pistoia che ha segnato ben 6 dei suoi 14 punti con i liberi, mentre la Dinamo non si è mai affacciata in lunetta. Primo intervallo da 2 minuti sul 14-25, di nuovo in media da cento punti, con Stipcevic che ha dato il ritmo mancato in avvio.

E’ bella la Dinamo. Questa Dinamo. Che riparte in velocità e vola: 16-31 al 15’, l’area colorata presidiata per poi spingere forte in transizione. Ariel Filloy mette la prima tripla di Pistoia (1/13 dai 6.75), nella Dinamo non si sono levati la tuta i soli Marconato e Formenti, a referto ma ancora infortunato. Pistoia si avvicina a -12 e Pasquini chiama timeout, Devecchi da 3 firma il +17 (21-38), è ancora lunga. Pistoia torna a -10 sul 29-39 ma il Banco è presente, si divide responsabilità e tiri e con il primo canestro di Sacchetti va negli spogliatoi con un tesoretto di 12 punti (29-41) sul quale costruire la seconda metà della partita.

Accade però che il Banco si ripresenta in campo con il solo Stipcevic. Pasquini ripropone il quintetto iniziale, ma il piano viene smontato da Kadji che commette subito il 3° fallo. 35-41 al 22’, la Dinamo-Penelope disfa e concede fiducia a Pistoia, Moore diventa un problema, il tesoretto si erode e Pasquini chiama timeout per ricordare ai suoi che il terzo quarto è quello nel quale di solito si decolla. Il PalaCarrara si fa sentire, adesso, eccome. 39-41, da 6 minuti la Dinamo è a secco, nel meccanismo d’attacco c’è ruggine, tutto da rifare. Stipcevic stappa finalmente il canestro ma Pistoia è on fire: 15-3 di parziale e 44-44 al 27’, 59-52 con una folle tripla sulla sirena e un parziale da incubo per i biancoblù: 30-11, con 9 punti tutti made in Stipcevic. Servirebbe la vera Dinamo servirebbe la difesa, Logan si mette anche a stoppare, ne mette altri 4 e la volontà c’è, 59-61 al 33’ con uno 0-9 di parziale Dinamo ma è solo un ritorno di fiamma, lo scoppiettio di un motore ingolfato. 66-61 al 36’, si entra nella dirittura degli ultimi due minuti sul 71-64, Stipcevic non basta e non bastano i disperati timeout chiamati da Pasquini, il Banco nella ripresa non c’era e non si è ritrovato. Ora ci sono dieci giorni per parlarne e per capire, c’è Milano e ci sono i playoff. E dovrà esserci la vera Dinamo.

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