La Nuova Sardegna

SASSARI. Retrocessa a testa alta. Ripescata in serie A2. Giovane, molto sassarese e molto determinata la Verdeazzurro Handball Sassari il prossimo anno si confronterà ancora una volta, più matura e consapevole, con la seconda serie italiana di pallamano, con la serie A1 sogno da realizzare a medio termine.

I vedazzurri di coach Patrizia Canu (vice Patrizia Cossu) e del presidente Tore Farina sono emblema di rinascita, di voglia di giocare, punta di diamante del movimento maschile sardo e già protagonisti di un vero miracolo. Sembra paradossale parlare di miracolo quando il campo a fine giostra decreta una retrocessione ma «la nostra era una banda di ragazzini, molto competitivi a livello giovanile ma lanciati in una realtà, la A2, che non gli apparteneva – spiega coach Canu –. La preziosa guida dei tre senior che ci hanno accompagnato in questo viaggio, Casada, Evengelisti e Mbaye, ha dato supporto a livello tecnico e psicologico al team. I grandi si sono adeguati alle esigenze di un gruppo giovane, sono stati fondamentali».

Il ripescaggio in A2 rimette tutto in gioco. Ma è sostenibile? «Inutile nasconderci, senza la Mereu Auto, Florgarden e lo studio dentistico Dessena non saremmo riusciti a realizzare il nostro sogno. Ora per compiere il vero salto di qualità servirebbe una cordata di imprenditori o uno sponsor importante, innamorato di noi, di questo sport e del grande pubblico che portiamo sugli spalti». Cambia lo scenario, perché la Verdeazzurro è stata inserita, come richiesto, nel girone nord, agevole soprattutto per i trasferimenti.

«La scorsa stagione abbiamo pagato una pre season inesistente e un inizio molto duro contro avversari molto tosti. Oggi abbiamo più esperienza. L’obiettivo è la salvezza, ma ci salveremo – chiude Patrizia Canu –. Questo gruppo è sopravvissuto alla tempesta, è cresciuto ed ora può davvero divertirsi». (g.d.)