«La Dinamo può contare sulla mia esperienza»
Il lungo serbo Dusko Savanovic si presenta: «Da tempo sognavo l’Italia Essere leader di questo gruppo? Non lo decido io, ma non mi tirerò indietro»
SASSARI. Chiedetegli tutto, ma non di fare il leader. Quel ruolo, semmai, glielo assegnerà lo spogliatoio. Una cosa per volta, però, perché siamo solo all’inizio e ci sono prima tanti ingranaggi da oliare.
Dusko Savanovic non si tira indietro ma non vuole neppure fare passi affrettati. «La leadership non si inventa, ma si crea», dice con sicurezza...da leader. Spalle larghe, esperienza e faccia tosta: il giocatore serbo a 33 anni (li compirà il 5 settembre) si appresta a calcare i parquet del campionato italiano per la prima volta nella sua carriera.
«Quando ero un ragazzino tutti noi slavi sognavamo di giocare nella vostra serie A – dice l’ex giocatore del Bayern Monaco –. La mia carriera però ha preso un’altra strada: ho giocato in Serbia, in Russia, Spagna, Turchia e Germania e la verità è che non mi era mai capitata la possibilità di firmare per una squadra italiana. Quando sono stato contattato dalla Dinamo ho pensato: ecco, finalmente ci siamo. Conoscevo il percorso di questo club, arrivato sino alla vittoria del campionato di due stagioni fa. E non ho preso molto tempo per accettare l’offerta».
Savanovic in effetti è stato il primo giocatore che la Dinamo ha inserito nel roster per la stagione 2015-’16. Un tassello importante in base al quale sono state poi orientate le successive scelte nel reparto lunghi. «Sono venuto a Sassari prima di tutti, insieme alla mia famiglia, perché volevo che Pasquini mi portasse a vedere le vostre spiagge... Scherzi a parte, sono arrivato presto in Sardegna perché volevo prendere immediatamente contatto con il club e con lo staff. Le prime impressioni sono buonissime. In realtà – aggiunge Savanovic – non ho ancora avuto modo di vedere molto della vostra terra. Col tempo spero di conoscerla meglio».
La Dinamo, come negli ultimi quattro anni, continuerà ad avere una dimensione europea. Come vede la nuova Fiba Champions League, alla quale i sassaresi prenderanno parte partendo dal tabellone principale? «È una lega è nuova – dice l’ala serba, nata a Zagabria – e da quello che si può capire al momento, come qualità potrebbe essere simile all'Eurocup, anche se ora è un torneo Fiba: molti nomi di giocatori e di club sono gli stessi che ho affrontato in questi anni. Presto conosceremo la qualità e le ambizioni delle squadre».
Il ritiro precampionato è iniziato ormai da una settimana e i carichi di lavoro stanno crescendo sempre di più. Che idea si è fatto di staff e compagni di squadra? «Il ritiro è iniziato molto bene – conferma l’ex giocatore di Unics Kazan, Siviglia, Valencia ed Efes Istanbul –. Siamo già un grande gruppo, stiamo lavorando insieme molto duramente, devo dire che tutto sta andando per il meglio, proprio come mi aspettavo. Gli obiettivi? Per il momento solo crescere e diventare una squadra vera, come dice il coach. Ogni stagione è diversa dall’altra, dobbiamo solo pensare a trovare i nostri equilibri e a vincere più partite possibile».
A proposito di equilibri, uno dei problemi principali dello scorso campionato, per la Dinamo, è stata l’assenza di un vero leader. «Il leader non nasce sulla carta o nei discorsi a tavolino – conclude Savanovic –. Ci vuole tempo e a determinare questo ruolo sono le dinamiche dello spogliatoio. Io di mio ci posso mettere l’esperienza e l’impegno, poi ogni cosa arriverà da sè. Di certo non mi tirerò indietro».