La Capo d’Orso non si nasconde
Caterina Sintoni: «Siamo un bel gruppo e vogliamo la promozione»
SASSARI. Buona la prima ed anche la seconda per il Capo d’Orso Palau nella B2 femminile di pallavolo. Nelle prime due gare del campionato infatti la squadra di Antonio Guidarini ha infilato altrettante vittorie per 3-0, e guida la classifica a punteggio piano con Ladispoli e Casaldepazzi.
«Due gare non difficili – spiega Caterina Sintoni, esperta palleggiatrice della squadra –. Sabato ci siamo complicate un po’ le cose noi nel secondo e terzo set, perché quando giochi con un’avversaria che ha un ritmo inferiore al tuo non è facile restare concentrate. Però abbiamo subito riordinato le idee e il risultato ciu da ragione. Quindi sono contenta».
Che cosa ne pensa del Capo d’Orso edizione 2016/2017?
«E’ di un’altra categoria rispetto al passato. Tutti gli innesti sono un valore aggiunto, sono arrivate giocatrici esperte e giovani promettenti, ed in questo modo si lavora meglio anche in allenamento, perché tutte hanno una gran voglia di fare. Manca solo un terzo centrale, situazione da risolvere al più presto, perché le due titolari ora si stanno spremendo fino all’ultimo. Però l’organico e di primissimo livello e credo che faremo molto bene».
Quindi qual è il vostro obiettivo stagionale?
«Vincere il campionato senza passare attraverso la lotteria dei playoff. Poi sarà un campionato combattuto, magari ci sarà da sputare sangue ogni sabato e va bene, ma personalmente, visto che a giorni faccio 34 anni, vorrei chiudere la stagione a maggio, con tanta fatica in meno per noi atlete e tante spese in meno per la società, visto che fare i playoff per una squadra sarda è un impegno economico ingente. I dirigenti si sono impegnati a fondo per varare una squadra competitiva, e noi vorremmo far loro questo regalo».
Un suo giudizio sull’Ariete Mareblù Oristano?
«L’ho vista in un video ed onestamente per noi non credo che sarà una preoccupazione, però spero che si salvi».
Secondo anno a Palau, dopo due trascorsi ad Olbia. La Sardegna sta diventando la sua seconda casa?
«Pare di sì, e speriamo che continui ad esserlo, perché ci sto molto bene indipendentemente dalla pallavolo. Poi incrocio le dita, perché nella vita non si sa mai».
Classe 1982, cosa la spinge a scendere ancora in campo?
«L’entusiasmo. Per me è sempre come il primo giorno. Anche questa estate, pur avendo finito i playoff a metà giugno, non vedevo l’ora di ricominciare. Poi quando ci sono questi obiettivi io sono sempre in prima fila. Finchè il fisico regge, non ho alcuna intenzione di smettere».
Fabio Fresu
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