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Due zampate del “Mago” firmano il 2016

di Enrico Gaviano
Due zampate del “Mago” firmano il 2016

Il primo e l’ultimo gol dell’anno sono targati Farias. Il bomber brasiliano è il più prolifico degli attaccanti rossoblù

28 dicembre 2016
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CAGLIARI. Lo chiamano il “Mago”. E in effetti di colpi magici se ne intende davvero. Diego Farias, classe 1990, brasiliano di Sorocaba, nello stato di San Paolo, è a Cagliari da tre stagioni. La prima da dimenticare. Ma ora le cose stanno andando decisamente meglio. Tanto che questo 2016 si può dire che è stato davvero l’anno di Farias.

Un anno d’oro. Con le nove reti all’attivo, infatti, l’ala rossoblù è il miglior marcatore del Cagliari nell’anno solare. Condivide il primato con Marco Sau, altro giocatore che ha ugualmente nel bagaglio tecnico tanti colpi di classe. Farias, rispetto al suo compagno, vanta però il fatto di aver segnato il primo e l’ultimo gol del Cagliari nel 2016. Il brasiliano, infatti, era andato a segno a Crotone il 18 gennaio e anche a Cagliari il 22 dicembre contro il Sassuolo. La sfortunata trasferta in Calabria persa per 3-1, aveva aperto l’anno e il girone di ritorno del campionato cadetto che aveva visto i rossoblù laurearsi il 27 dicembre 2015 campioni d’Inverno. Da quel momento, però, altre 5 reti in serie B e tutte importanti. Prima il rigore contro l’Entella nella vittoria per 1-0 al Sant’Elia, quindi il gol al Pescara nel successo per 2-1 sempre in casa. Poi tre reti d’oro in trasferta: il primo dei due che avevano portato alla rimonta di Trapani, che era avanti di due reti. Poi a Modena la rete del pareggio al 48’ della ripresa prima dell’assist d’oro che due minuti dopo Sau trasformò nella più incredibile della vittorie ottenute nella passata stagione dal Cagliari. Infine il gol in contropiede del 2-0 a Bari che regalò il trionfo contro una concorrente diretta e diede la spinta finale alla promozione.

Anche in questa stagione tre reti, dopo il rientro dal lungo infortunio patito in estate. Prima il rigore dell’1-0 contro l’Udinese, partita finita 2-1. Poi le due reti della rimonta sul Sassuolo che hanno trasformato la serata incubo al Sant’Elia in un successo di inestimabile valore.

Uomo delle rimonte. Del resto Farias è uomo delle rimonte. Basti ricordare i due gol di Napoli nella partita finita per 3-3 nella sfortunata stagione della retrocessione. E ancora il gol e l’assist a Sau a Modena, maturati nei tre minuti finali dell’infinito recupero in terra emiliana. Infine la partita contro il Sassuolo. Il Cagliari era sotto per 3-1, contestato, fischiato dal pubblico, e vistosamente in ginocchio. Farias, da autentico “Mago” ha trasformato la partita. Prima l’assist a Borriello per il gol del 2-3, quindi le sue due segnature per il 4-3 finale da urlo.

Cagliari porta bene. Prima di arrivare in Sardegna Farias era un talento, ma quasi inespresso. Era arrivato in Italia al Chievo Verona, giocando appena una partita in A prima del trasferimento un anno dopo alla Nocerina in serie B. A Nocera 40 partite e 5 gol e il successivo passaggio al Padova. In Veneto ancora in B altre 34 partite e bottino che cresce: 10 reti. Sembra il trampolino di lancio. Ma nella stagione seguente al Sassuolo le cose non vanno bene. Gioca appena 11 partite, molti spezzoni. Eusebio Di Francesco non lo vede. Per cui quando arriva la proposta di Zeman per andare a Cagliari è felice. Con la sua maglia 17 mostra numeri d’alta scuola, ma non basta a evitare la retrocessione dei rossoblù. Dopo l’amarezza, però, ora sono arrivati i tempi belli: 14 gol in B (record personale) nella stagione passata e ora 3 reti, le prime della sua carriera, in serie A. Farias sorride e ora prepara anche un passo importante della sua vita: prendere la nazionalità italiana.

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