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Calcio, il pallone femminile ritrova la Torres

Giovanni Dessole
Calcio, il pallone femminile ritrova la Torres

Le rossoblù festeggiano la vittoria del campionato regionale di serie C e si riaffacciano sulla ribalta nazionale

18 aprile 2017
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SASSARI. Una squadra neopromossa in serie B di calcio femminile, un settore giovanile florido e in ampliamento, una finale di Coppa Italia regionale da giocare, un campetto in erba nuovo di zecca su cui lavorare che fra 20 giorni potrebbe essere pronto alll'uso, la voglia di tornare alla ribalta nazionale giocando nello stadio di Sassari, il Vanni Sanna. Il futuro della Torres rosa è roseo, come traspare dalle parole del presidente rossoblù Andrea Budroni: «Il nome Torres ha ancora un suo forte appeal. Siamo partiti e ripartiamo con una buona e solida base. Siamo nel cuore dei cittadini sassaresi, privati e imprenditori, e questo ci dà forza – afferma il massimo dirigente torresino –. Abbiamo l'appoggio di tutte le Istituzioni, dal Comune alla Regione, che hanno dimostrato grande sensibilità rispetto alla nostra realtà. A tal proposito, ci è stato promesso che nel prossimo campionato di serie B giocheremo le partite casalinghe al Vanni Sanna. Giocheremo orgogliosamente al Vanni Sanna, è importante e sarà bello».

Importante anche la riconferma di uno dei cardini del nuovo progetto Torres femminile, mister Tore Arca: «La grande esperienza del nostro allenatore, un vincente di natura, è la componente perfetta di un mix che coniuga proprio l'esperienza alla giovinezza delle nostre giocatrici in campo – dice Budroni –. Abbiamo il mister più bravo e più vincente d'Italia, uno che in passato ha fatto giocare ed ha gestito con grande profitto ben otto nazionali alla Torres: il meglio. Tore è l'unico che sa scovare una calciatrice in una ragazza che non avrebbe mai pensato di giocare a calcio».

Il presente, proiettato al futuro è fatto di «Una serie B da scoprire e affrontare con entusiasmo. E poi la finale sarda di Coppa Italia di mercoledì 19 a Villacidro: potrebbe essere il nostro trampolino per un primo assaggio a livello nazionale».

In cantiere anche un camp per giovani calciatori e calciatrici dai 7 ai 14 anni organizzato assieme al Real Madrid in programma dal 3 al 7 luglio, con un occhio attento alla scena sarda del pallone e grande cura del vivaio: «L'obiettivo è portare ogni anno qualcuna delle giocatrici del vivaio in prima squadra, far capire a tutti che si può fare. Sono germogli da annaffiare e da far crescere, poi dipende anche da loro. Magari non vinci subito, ma è economicamente sostenibile e molto gratificante. Se poi ci dovessero essere i presupposti non ci tireremo indietro nell'individuare pedine capaci di darci una mano».

L'anno scorso in tanti non volevano la Torres in B: «Sì, e io ero un po' avvelenato ma oggi ringrazio chi non ci ha voluto: ci hanno fatto arrabbiare e crescere – chiude Budroni –. Abbiamo incanalato tutto in energia da riversare in campo e siamo arrivati alla serie B. Poi magari ci incontreremo in campo con loro, ma questa è un'altra storia». Adesso la Torres di gode il ritorno nel calcio che conta e sogna la serie A.

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