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«A Napoli sarà durissima, vi spiego come si vince»

di Roberto Muretto
«A Napoli sarà durissima, vi spiego come si vince»

Il napoletano Pasquale Foggia ricorda l’ultimo successo del Cagliari a Fuorigrotta «Segnò Matri e io raddoppiai dal dischetto, i miei amici non mi hanno perdonato»

28 settembre 2017
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CAGLIARI. L'ultimo gol che ha fatto esultare il Cagliari al San Paolo lo ha segnato Pasquale Foggia su rigore. Era il 26 agosto del 2007, prima giornata di campionato, i rossoblù si imposero per 2-0 contro un Napoli appena promosso in serie A. Le marcature erano state aperte da Matri e a completare la festa ci ha pensato un giocatore nato proprio sotto il Vesuvio. «E mi sono preso una marea di insulti da parte di amici e parenti», ricorda Pasquale Foggia, attuale responsabile del settore giovanile del Benevento. «Erano altri tempi, ora gli interpreti sono cambiati, battere la squadra di Sarri è abbastanza complicato».

Di quella giornata l’ex attaccante rossoblù ricorda che «c’erano cinquantamila spettatori, grande entusiasmo. Noi abbiamo giocato una gara spettacolare e vinto meritatamente. È stata una soddisfazione enorme imporsi in uno stadio che ha scritto pagine importanti della storia del calcio. Quando ci penso mi vengono ancora i brividi. Per me è stata una grande gioia da una parte e un dolore dall’altra. Sapevo di aver dato un dispiacere a tante persone care».

Ma come si vince al San Paolo? «Premesso che contro questo Napoli serve un’impresa - spiega Foggia -, credo che il Cagliari non commetterà l’errore di affrontare gli azzurri a viso aperto, sarebbe un errore imperdonabile. Rastelli è un ottimo tecnico, sa come schierare la squadra tatticamente. Fossi al suo posto mi coprirei e proverei a colpire di rimessa. Il Napoli qualcosa la concede sempre, lo ha fatto anche l’altra sera col Feyenoord».

Pasquale Foggia punta su Joao Pedro e Marco Sau. «Giocatori che in qualsiasi momento possono inventare qualcosa - dice convinto -. Loro hanno le potenzialità per mettere in difficoltà il Napoli». E sul momento no della sua ex squadra la pensa così: «In serie A non ti puoi mai rilassare. Forse il Cagliari dopo la vittoria di Ferrara pensava che la strada fosse in discesa, ha pagato dazio subito. Ha perso un giocatore importante come Marco Borriello all’ultimo momento, uno che l’anno precedente ha garantito tanti gol e tanti punti. È arrivato Pavoletti, secondo me uno dei migliori attaccanti italiani, ma viene da un periodo di inattività, recuperare il ritmo partita non è semplice».

Da Benevento Pasquale segue con grande simpatia le avventure del Cagliari. «Presidenti come Tommaso Giulini noi addetti ai lavori dovremo evitare di farli stancare - sottolinea -. Sta investendo sullo stadio, ogni anno costruisce una squadra all’altezza e ho letto che i progetti per il futuro sono ambiziosi. È sicuramente una persona che fa bene al mondo del calcio, dove spesso abbiamo visto dirigenti poco affidabili. Lui è una risorsa per il nostro mondo, dobbiamo tenercelo stretto».

Con la Sardegna ha conservato un ottimo rapporto, soprattutto con i compagni e i dirigenti dell’epoca, «Sento spesso Alessandro Matri, Fortin e Francesco Marroccu, del quale conservo ottimi ricordi. Anche con Marcello Sanfelice, che ai miei tempi era all’ufficio stampa, sono rimasto in contatto».

Infine un pronostico. «Mai chiederlo a un napoletano - conclude sorridendo -. Non sarò allo stadio ma se il Cagliari farà un bel risultato sarò felice».



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