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Cagliari, la strada è sempre più in salita

di Roberto Muretto
Joao Pedro abbraccia Barella dopo l'illusorio gol dell'1-0 a Torino
Joao Pedro abbraccia Barella dopo l'illusorio gol dell'1-0 a Torino

La sconfitta col Torino complica il cammino dei rossoblù che hanno sei punti in meno rispetto alla scorsa stagione

31 ottobre 2017
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INVIATO A TORINO. Una squadra che ha come obiettivo la salvezza deve sfruttare ogni occasione per arricchire la propria cassaforte. Il Cagliari, invece, sta facendo il contrario. Forse Lopez esagera quando dice che la sua squadra a Torino ha perso tre punti, ma almeno un pareggio doveva portarlo a casa. Se ha fallito è perchè non ha saputo essere cinica, dare il colpo di grazia ad un avversario barcollante, fischiato dai propri sostenitori dopo essere andato sotto. In questi frangenti bisogna essere spietati, colpire senza tentennamenti, approfittare delle situazioni favorevoli. Se dopo 11 giornate hai incassato otto sconfitte vuol dire che sono tante le cose che non vanno. Lopez è appena arrivato e gli va dato il tempo di trasmettere alla squadra la sua filosofia, ma l’inversione di tendenza deve avvenire in tempi brevi, perchè di questo passo si rischia di trovarsi nei guai fino al collo. Sapere di non poter mai sbagliare diventa un handicap complicato da gestire.

Continuità. «Troppe ripartenze sbagliate, diversi errori tecnici che dobbiamo evitare». L’allenatore del Cagliari va dritto al problema. Non è il momento di cercare scuse ma di badare al sodo. «Dobbiamo migliorare, acquisire più consapevolezza nei nostri mezzi. Siamo una squadra che ha qualità sia a centrocampo che in attacco. La fase di non possesso deve essere fatta meglio, perchè è questo il motivo della sconfitta col Toro. Ci stiamo lavorando tantissimo, qualche segnale positivo l’ho colto ma non basta, serve di più».

Metamorfosi. Sia col Benevento che con i granata, si sono viste due squadre. Nel primo tempo un Cagliari determinato, aggressivo, con un atteggiamento di grande personalità. Nella ripresa una formazione timorosa, assillata dalla paura di sbagliare, di non riuscire a portare a casa il risultato, a tratti in balia di un avversario che poco prima era stato messo alle corde. «Ai ragazzi non posso certo rimproverare l’impegno - sottolinea Lopez -, ma al termine della partita nello spogliatoio ho detto che avevamo perso un’occasione. Non è facile digerire una sconfitta così, anche perchè non dico che abbiamo vanificato il successo col Benevento, ma se non diamo continuità ai risultati diventa difficile stare a distanza di sicurezza dalla zona pericolosa. La rabbia è tantissima, traduciamola in voglia di crescere e dimostrare che valiamo molto di più».

- 6. Sono i punti in meno che hanno i rossoblù rispetto ad un anno fa. Dopo 11 giornate lo scorso campionato il Cagliari aveva giù messo insieme quindici punti ed era lontano otto lunghezze dalla zona retrocessione. Oggi di punti ne ha raccolti soltanto 9 e la terz’ultima ne ha uno in meno. I numeri non mentono e quasi sempre mettono a nudo pregi e difetti di una squadra. È lampante che sono stati fatti degli errori sul mercato, anche se il presidente Giulini non è d’accordo con questa tesi. Mancano un terzino sinistro di ruolo e un altro centrocampista per completare l’organico. Ma gennaio è ancora lontano, dai guai bisogna tirarsi fuori con le risorse a disposizione in questo momento.

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