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Ma i fischi non aiutano a vincere

Andrea Sini
Stefano Sardara e Federico Pasquini
Stefano Sardara e Federico Pasquini

Il coach della Dinamo Federico Pasquini è stato contestato da alcuni tifosi all'inizio della partita. Se Sassari vuole i playoff, serve il sostegno di tutti - IL COMMENTO

29 gennaio 2018
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Non sembra, ma la Dinamo ha vinto due partite di fila e si è lasciata alle spalle il periodo nero. Non si direbbe, ma c’è tutto un girone di ritorno da giocare, con alcuni giocatori in grande crescita, un nuovo americano in arrivo e un infortunato pronto a rientrare. Insomma, ce ne sarebbe abbastanza per mettersi a parlare di basket e di prospettive di riscatto dopo la doccia gelata dell’eliminazione dalla Final Eight. Invece dalle parti di piazzale Segni l’argomento del giorno è la contestazione che una parte del pubblico del PalaSerradimigni ha riservato prima della partita all’allenatore e general manager, Federico Pasquini. Cinque, dieci secondi di fischi al momento della presentazione delle squadre, da parte di una fetta di tifosi quantificabile, a “orecchiometro”, in qualche centinaio di unità. Poi la squadra sassarese ha giocato bene e vinto con merito, e a fine partita il presidente Stefano Sardara è salito in sala stampa per dire che i tifosi sono sì liberi di contestare, ma una contestazione prima della palla a due non ha senso. «Non mi riconosco più – ha detto – in quello che l’ambiente-Dinamo sta diventando».

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Una delle leggi non scritte e maggiormente citate dello sport dà allo spettatore pagante la facoltà di fischiare o contestare quando lo spettacolo non è di suo gradimento, e chiaramente Sassari non fa eccezione. In questa stagione la Dinamo si è già giocata due degli obiettivi principali: la Final Eight e la Champions League. Allora cosa fare? Concentrarsi solo su questi due rovesci o considerare le attenuanti, come gli infortuni a ripetizione, e la solidità del progetto nel suo complesso? Cacciare il coach-gm a metà stagione, con tutti i rischi connessi, e con i giocatori che non perdono l’occasione per sottolineare, pubblicamente e in privato, di essere dalla sua parte? L’esempio della Fiat Torino, “saltata in aria” dopo il divorzio da Banchi (che aveva dalla sua lo spogliatoio), consiglia maggiore prudenza. Con tutto il girone di ritorno ancora da giocare, e una squadra che al completo ha dimostrato di poter mettere sotto anche le grandi, cosa ci si deve aspettare? Fischi ogni volta che lo speaker presenta il coach? Fischi da parte del resto del pubblico contro i fischiatori? Sfoghi del presidente in sala stampa e gazzarre sui social? Preso atto che una parte del tifo – minoritaria ma solida – ha individuato in Pasquini il responsabile unico dei recenti rovesci, e considerato però che Sardara non ha affatto cambiato idea sul progetto Dinamo 2020 legato a Pasquini, forse la cosa migliore è che tutti facciano un passo indietro, prendano un bel respiro e si godano l’ottimo basket di cui questa squadra di bravi ragazzi è capace. Se Sassari vuole i playoff, serve davvero il sostegno di tutti.
 

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