dopo il record
Tortu conferma: farà anche la staffetta
Il neoprimatista dei 100 e gli Europei. «Può vincere», dice il padre
26 giugno 2018
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COLOGNO MONZESE. «Non ho un tempo preciso in testa ma certamente non mi fermo qua dopo il record italiano. Punto a fare il mio personale in ogni gara a cui partecipo, già dalla prossima. Mi piacerebbe migliorarmi agli Europei: restano il mio obiettivo stagionale, voglio arrivare in finale e fortunatamente il cinese Su non potrà esserci».
Il neo-primatista italiano sui 100 metri, il sardo-brianzolo Filippo Tortu – al quale Tempio propone la cittadinanza onoraria – trova il modo di scherzare durante la conferenza stampa al Verti Music Place di Radio Italia: venerdì a Madrid ha fatto la storia, sgretolando con 9”99 il record di Pietro Mennea che resisteva da 39 anni. «Agli Europei - aggiunge Tortu, ieri ospite a Tiki Taka su Italia1 - andrò con un senso di responsabilità diverso e farò sicuramente la staffetta. La pressione non mi spaventa, ora è tutto in discesa dopo il record. Mi sento più sereno e motivato. Io non corro per fama o visibilità, corro per passione e per inseguire un sogno».
«Mio figlio ha il terzo tempo stagionale tra gli sprinter europei, può davvero vincere a Berlino ma potrebbe arrivare anche quarto. Per noi - aggiunge il padre-allenatore, Salvino - la staffetta è imprescindibile e la stiamo preparando da novembre. Sotto evento, poi, decideremo se preparare bene sia i 100 sia i 200, oppure concentrarci su un'unica distanza. Filippo è bravissimo a decidere in base a cosa si sente di fare».
Il neo-primatista italiano sui 100 metri, il sardo-brianzolo Filippo Tortu – al quale Tempio propone la cittadinanza onoraria – trova il modo di scherzare durante la conferenza stampa al Verti Music Place di Radio Italia: venerdì a Madrid ha fatto la storia, sgretolando con 9”99 il record di Pietro Mennea che resisteva da 39 anni. «Agli Europei - aggiunge Tortu, ieri ospite a Tiki Taka su Italia1 - andrò con un senso di responsabilità diverso e farò sicuramente la staffetta. La pressione non mi spaventa, ora è tutto in discesa dopo il record. Mi sento più sereno e motivato. Io non corro per fama o visibilità, corro per passione e per inseguire un sogno».
«Mio figlio ha il terzo tempo stagionale tra gli sprinter europei, può davvero vincere a Berlino ma potrebbe arrivare anche quarto. Per noi - aggiunge il padre-allenatore, Salvino - la staffetta è imprescindibile e la stiamo preparando da novembre. Sotto evento, poi, decideremo se preparare bene sia i 100 sia i 200, oppure concentrarci su un'unica distanza. Filippo è bravissimo a decidere in base a cosa si sente di fare».