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Un rigore di Borello affonda l’Olbia

Un rigore di Borello affonda l’Olbia

Cuneo cinico, per i bianchi è la terza sconfitta consecutiva. Galluresi spuntati, l’inizio sprint aveva fatto ben sperare

15 ottobre 2018
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CUNEO. L’Olbia di Michele Filippi non riesce a sfatare il tabù contro gli avversari del Cuneo, che nelle ultime otto sfide hanno riportato cinque vittorie e tre pareggi. I sardi ci provano, lottano e se la giocano fino alla fine su un campo difficile come quello dello stadio “Fratelli Paschiero”, ma sono costretti a incassare la terza sconfitta consecutiva dopo un inizio sprint che aveva lasciato ben sperare in prospettiva futura.

L’episodio chiave che decide la partita è il rigore trasformato da Borello allo scadere della prima frazione di gioco, dopo un primo tempo che ha lasciato poco spazio a chiare occasioni da gol a favore di un’ampia fase di studio tra le due compagini. Eppure, all’inizio erano stati proprio gli uomini di Filippi a tenere le redini del gioco, con un Cuneo basso ma guardingo, pronto a colpire con le sue ripartenze. La prima azione degna di nota viene da un calcio piazzato di Vallocchia, che riesce ad impensierire il portiere piemontese Marcone con un bel sinistro deviato in corner. Dalla bandierina, la sponda di Bellodi per Pisano è ottima, ma il terzino non riesce a trovare il guizzo vincente. Poteva essere l’inizio di un importante assalto da parte dei sardi, invece i padroni di casa sono stati bravi a reagire e a trovare il modo di mettere in difficoltà gli avversari prima con l’ottimo diagonale di Kanis, poi con l’azione che ha portato Gissi in area di rigore, atterrato ingenuamente da Bellodi. Siamo al quarantatreesimo, l’arbitro assegna il rigore per i padroni di casa: dal dischetto, Borello non sbaglia, nonostante Marson intuisca la traiettoria del tiro. Si va a riposo con Cuneo in vantaggio. Nella seconda metà di gara la reazione dell’Olbia tarda ad arrivare e i piemontesi cominciano a prendere campo, sfruttando le ottime intuizioni del tecnico Scazzola, abile a sfruttare tutti e cinque i cambi a disposizione per inserire forze fresche in grado di dare maggiore equilibrio in mezzo al campo. Ed è proprio dai subentrati che arrivano le azioni più pericolose. Con Caso, che costringe Marson a deviare in corner un tiro insidiosissimo. E con Bertoldi, che trova il palo a negargli la gioia del gol, mentre Romanò si divora la possibilità di mettere il match in cassaforte calciando alle stelle un rigore in movimento. I sardi accusano il colpo, con Cuneo che mantiene bene il vantaggio approfittando degli spazi lasciati dagli ospiti. Col passare dei minuti, però, la stanchezza comincia a farsi sentire e il risultato sempre in bilico spinge gli uomini di Scazzola a chiudersi nel finale per cercare di portare a casa il risultato. In questo modo, l’Olbia può tornare a farsi vedere dalle parti di Marcone sfruttando il tandem Ogunseye-Martiniello. I sardi alzano il baricentro e si fanno più aggressivi, rischiando di essere infilati in contropiede da Caso, ma trovando in pieno recupero con Tetteh, altro subentrato, il pallone del possibile pareggio. Ancora una volta, però, Marcone si fa trovare attento con un intervento decisivo che segna la fine di un match estremamente combattuto.

Gabriele Montoli

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