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Jerrells: «Il mio lampo per far volare la Dinamo»

dall’inviato
Jerrells: «Il mio lampo per far volare la Dinamo»

La stella americana racconta la prodezza che ha abbattuto Trento sulla sirena: «Non è la prima volta che segno canestri così, ci lavoro tanto in palestra» 

07 ottobre 2019
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TRENTO. «Sino a quel momento non avevo giocato bene. Un bel canestro all’ultimo secondo era proprio quello che ci voleva per me, ma i compagni avevano fatto tanto». Curtis Jerrells mostra i muscoli ma sa condividere gioie e soddisfazioni. La tripla all’ultimo secondo che ha schiantato Trento e regalato alla Dinamo il terzo successo in tre gare è la giocata della settimana in serie A. Milano, con una sua tripla simile, ci ha vinto uno scudetto. E i tifosi sassaresi stanno iniziando a toccare con mano cosa significhi avere in squadra un tipo come “The Shot”.



Quanti canestri come quello ha segnato nella sua carriera?
«Dico la verità: abbastanza. Ma non è un caso né un dono: ci lavoro da anni in palestra. A Trento non ho giocato una buona gara dal punto di vista offensivo, ma mi sono fatto trovare pronto nell’occasione più importante. Era quello che ci voleva».

Il killer instinct però non lo si inventa.
«In partite equilibrate come questa servono piccole cose che facciano la differenza. Sono stato fortunato a riuscire a guadagnarmi un buono spazio per tirare, di fronte a un difensore fortissimo. È andata bene».

È sembrato che Craft le abbia detto qualcosa, all’inizio del possesso.
«Durante la partita abbiamo parlato come a volte capita di parlare con gli avversari. Ma non mi ha sfidato, se è questo che intendi. Ripeto, lui è un grande difensore e l’ha dimostrato in tutta la sua carriera, io ho pensato soltanto a crearmi un buon tiro. La mia idea era quella di tirare, credo che si sia capito...».

Negli ultimi minuti la Dinamo ha trovato ancora una volta protagonisti diversi: prima di lei, anche Vitali e Spissu avavano appena fatto centro da lontano. Tante frecce al vostro arco.
«Dobbiamo essere tutti pronti a fare giocate importanti, qualsiasi quintetto vada in campo può fare qualcosa di buono, il coach dà fiducia a tutti e poi ci può essere sempre un problema di falli. Ma possiamo migliorare ancora, in fondo abbiamo giocato insieme appena per tre settimane, questa era soltanto la terza giornata di campionato».

La Dinamo ha ancora margini di crescita?
«Fuori casa, contro squadre così pericolose, devi sempre sapere che gli avversari possono sempre rientrare. Dobbiamo limitare gli alti e bassi, ma l’importante è che anche nei momenti in cui gli avversari hanno l’inerzia noi continuiamo a giocare con la solita mentalità. Possiamo migliorare nell’equilibrio durante i 40 minuti, la difesa è stata buona, in attacco possiamo muovere di più la palla. Io personalmente ho sbagliato qualche tiro aperto. Ma siamo sulla buona strada». (a.si.)

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